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  • Immagine del redattoreMagMel

Il pane di Lammas trasforma anche noi

Come mi piace sempre ricordare, per quanto l’essere umano possa sentirsi avulso da ciò che lo circonda a livello energetico, egli non è immune ai moti di astri e pianeti e, anche se fatica ad ammetterlo, il suo corpo è permeato dall’Energia Cosmica, che tutto pervade.

A questo proposito, ci stiamo avvicinando al periodo che gli antichi chiamavano col nome di Lammas – o Lughnasadh – un momento particolare per chi viveva la propria vita a contatto con i campi e la natura. Di questa festività tratterò in un articolo a parte nei prossimi giorni, ma intanto mi va di sottolineare che non importa il credo religioso al quale si sente di appartenere: che seguiate il neopaganesimo, il cristianesimo o nessuno dei due non ha importanza, perché le energie del periodo coinvolgono allo stesso modo ognuno di noi.

Quello che stiamo attraversando, dicevo, è un periodo particolare dell’anno. Il moto del nostro pianeta intorno al Sole ha fatto sì che il nostro emisfero, lo scorso giugno, entrasse nella stagione in cui ci troviamo tuttora, l’Estate. L’energia dapprima euforica di questo periodo, data dal Sole che con i suoi raggi ci scalda e permette alla Natura di rinascere, ora, sul finire di luglio, assume sfumature differenti. E’ tempo di trasformare i doni preziosi della Natura, di fare conserve e provviste, sia per gli esseri umani che per gli animali. Ed è la Trasformazione, quella di cui voglio parlarvi oggi.


spighe di grano

Non dobbiamo pensare, tuttavia, a un’abbondanza/carenza solo alimentari: come già detto, l’energia pervade ogni cosa e si riflette in ogni ambito della nostra esistenza.

Il grano, dicevamo, era (ed è ancora oggi) un alimento fondamentale. Da esso, infatti, fin dagli albori della civiltà, si ricava la farina. Le scorte di questo cereale consentivano alle popolazioni povere di sopravvivere alla rigidità dell’inverno e si ringraziava per la sua abbondanza durante i mesi estivi, perché ciò avrebbe significato sopravvivere alla stagione più lunga e più fredda dell’anno.

Il grano è presente come simbolo in molte culture antiche, proprio per la sua importanza. Una tra tutte, quella Egizia, nella quale il grano era associato al dio Osiride.


“Che io viva o muoia, io sono Osiride,

io penetro in te e riappaio attraverso la tua persona;

in te deperisco e in te cresco.

Gli dèi vivono in me

perché io vivo e cresco nel grano che li sostenta.”


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