L’ispirazione è il respiro dell’Anima
Ci sono giorni in cui mi soffermo a riflettere sui cambiamenti che vorrei apportare nella mia vita. Non parlo di futuro, perché esso non esiste; mi riferisco, piuttosto, a quei cambiamenti che si possono attuare nel presente e che potrebbero renderci la vita migliore.
Essendo una scrittrice, mi capita di perdere l’ispirazione, di non riuscire più a connettermi con la Musa che aiutò Omero a scrivere l’Iliade o Michelangelo a scolpire il suo David.
Ecco, mi piace rimanere in ambito artistico, parlando di cambiamenti, e vi spiego di seguito il perché.
Come ho avuto modo di dire altre volte, ognuno di noi ha un fuoco creatore dentro di sé, ma non sempre siamo in grado di riconoscerlo, figurarsi poi di tirarlo fuori e donarlo al mondo. Ci sono dei momenti in cui ci sentiamo svuotati, persi, quasi apatici. E’ proprio in quei momenti che dobbiamo riconoscere la nostra creatività, è lì che si nasconde la nostra Musa ispiratrice: sta gridando a squarciagola di liberarla dalle catene, di ascoltarla una volta per tutte.

Sul vocabolario leggiamo, inoltre, che l’ispirazione è un’azione sull’animo dell’uomo per virtù soprannaturale, che lo induce a esprimersi seconda la volontà di Dio (o di una potenza divina), lo rende strumento delle sue rivelazioni o lo fa agire secondo suo suggerimento. L’ispirazione può essere un’idea improvvisa e fortunata, un impulso rivelatosi provvidenziale, è un suggerimento, un consiglio che induce a fare qualcosa. Ispirare l’anima significa infonderla in un corpo, detto soprattutto di Dio nell’atto della creazione.
Ora, potete credere al Dio che più vi aggrada, ma sappiate che nelle prossime righe mi riferirò alla divinità che è insita in ciascuno di noi.
L’ispirazione, come da definizione riportata dal vocabolario, non è altro che un atto divino che può spingerci alla creazione. La divinità che risiede in noi – chiamatela anima, Sé Superiore o come preferite – ci induce a esprimerci, ci offre rivelazioni, suggerimenti, consigli.
Ma se l’ispirazione è data dall’anima, come si può perderla momentaneamente di vista?
Ecco, qui arriva il bello: non si può! E’ dentro di noi e non ci abbandonerà mai. Siamo noi, piuttosto, a dimenticarci di lei. Non la alimentiamo, la soffochiamo di pensieri-spazzatura, impedendo la sua libera espressione. Ogni volta che ci lasciamo assillare da un pensiero, da una preoccupazione, dalle ansie ecc. è come se mettessimo una mano sulla bocca della nostra anima-ispirazione, la quale si trova impossibilitata nell’infondere in noi il suo soffio divino e creativo. Ci tiriamo la zappa sui piedi da soli.
