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  • Immagine del redattoreMagMel

L'Osservazione che lentamente trasmuta

Ormai ovunque si parla di auto Osservazione e spesso in modo improprio.

Per l'Alchimista è un'arma, uno strumento interiore il cui uso si affina con anni (anni!) di pratica. Tant'è che durante l'anno scolastico all'interno della nostra Scuola, spendiamo più di una lezione su questa pratica, che viene sempre fraintesa o travisata.


E' la tecnica più efficacie che ci sia per trasmutare se stessi attraverso l'Amore. L'auto Osservazione è l'unica luce che consenta di vedere, portare a galla e illuminare di consapevolezza i propri demoni interiori rendendoli consci.

Non serve a ferirli, a estirparli, a eliminarli, a dichiarare loro guerra.

E' come una spada luminosa puntata verso le tenebre con l'unico scopo di illuminarle con la propria presenza.


"Rose Red" di DSillustration su DeviantArt

E, ahinoi, a differenza di ciò che si pensa, non basta aver letto qualche libro e qualche post sui social per saper maneggiare con la destrezza del Guerriero interiore quella spada.

I libri, i post sui social e i video su YouTube non possono essere esaustivi riguardo questa pratica, la cui natura è esoterico-iniziatica a tutti gli effetti e riservata a certi contesti. I contenuti per il web - anche se può non sembrare a uno sguardo profano - sono incompleti e lacunosi proprio perché l'auto Osservazione è una pratica delicata e assai potente che va trasmessa da Cuore a Cuore, attraverso un lavoro preliminare profondo. Il terreno va reso fertile, per far sì che possa essere accolta in modo efficace. Serve muovere un piccolo passo per volta. E anche così non è detto che possa essere messa in pratica da tutti (ricordiamo che siamo Universi unici e irripetibili, ogni individuo va considerato di per sé, in base alle proprie esperienze, al proprio vissuto, al percorso animico che ha svolto e sta svolgendo).

Le basi dell'Osservazione vengono divulgate in modo che chi è davvero pronto a riceverla, prima o poi, la comprenda nel profondo grazie all'aiuto di una guida (quando l'allievo è pronto, il Maestro appare).


Non è sufficiente essere coscienti di provare rabbia, paura, tristezza, pensando per questo di sapersi già osservare. Esiste davvero molta confusione in merito.

L'auto Osservazione richiede la guida di qualcuno di esperto, almeno agli inizi, proprio per il suo essere una pratica difficile e "subdola", per certi versi.

Si scende nei propri inferi con lo stesso spirito di uno speleologo che s'immerge nel ventre della terra.

Senza giudizio.

Senza senso di colpa.

Senza elucubrazioni mentali.

Ci vuole centratura. Ci vuole disciplina per questo. Perché cadere nei tranelli comuni di giudizio e senso di colpa significa farsi del gran male (ma tanto, davvero) e vanificare tutto il lavoro svolto. Bisogna essere impeccabili come samurai.


Foto tratta da Pixabay

Eppure la vera auto Osservazione, a lungo andare (parliamo di tanti mesi e addirittura di anni) offre doni inestimabili. Cambia tutto di te: i tuoi atteggiamenti, i tuoi gusti, i tuoi pensieri, la tua Presenza, il tuo corpo, le tue emozioni, le tue azioni.

Fa spazio dentro di te. E ti regala talenti, qualità, virtù e Amore incondizionato, quello vero, ché anche qua c'è tanta confusione.


Serve scendere nei propri abissi, per questo. Con onestà e umiltà.

Serve riconoscere in sé meccanismi antichi quanto noi.

Per questo è altamente trasformativa. Più si andrà avanti con l'auto Osservazione e più niente di noi e del nostro modo di percepire la vita sarà più lo stesso.


Non è uno scherzo e non è da prendere alla leggera. Ecco perché diciamo che serve una guida. Nei meandri di se stessi ci si può perdere irrimediabilmente, fino a farsi male o a impazzire. Servono i giusti ingredienti per affrontare questo lavoro su di sé, definito "eroico" dai più grandi maestri del passato e contemporanei. E questi ingredienti molto raramente vengono divulgati in modo efficiente e sistematico sul web o nel mondo dell'editoria.


Ormai si pensa di potersi "elevare" in pochi semplici passi e in pochissime settimane, seguendo una manciata di seminari o farcendosi di video su YouTube e riempiendo la propria libreria di testi "spirituali".

Ma la verità è che ogni cosa richiede tempo per essere realizzata. Un tempo che non si è più disposti a dover attendere, nella società del tutto-e-subito.

Persino quando si inizia a svolgere un lavoro su di sé e si scorgono certi propri meccanismi interiori, ecco che si vorrebbe subito la soluzione: “Come faccio a togliermi questo vizio, questa abitudine, questo schema mentale, questo demone?” E’ la prima domanda che sorge spontanea nei corsi di Risveglio e di Alchimia.


Foto tratta da Pixabay

E chi ha detto che si debbano “togliere”?


Questo è uno dei problemi principali con cui ci si scontra quando si comincia a lavorare interiormente.

E’ l’intento a essere sbagliato, travisato. Non si lavora su di sé per togliere, per eliminare, per combattere, per estirpare, neppure per trasmutare. La trasmutazione è una conseguenza! Si lavora su di sé per ACCOGLIERE. Per RI-CONOSCERE. Per divenire coscienti di tutto ciò che resta sepolto nell’oblio dell’inconscio.

Quella è la via della liberazione. E servono TEMPO e PAZIENZA per svolgere questo processo di auto-conoscenza, di profonda Osservazione.


Abbiamo visto e conosciuto persone convinte di non giudicare perché avevano letto un libro sull’argomento, mentre erano palesemente immerse nel giudizio fino al collo e oltre.


Abbiamo visto e conosciuto persone convinte di non aver bisogno di conoscere se stesse, perché “convivo con me ogni giorno da tot. anni, questo dovrebbe bastare”.


Abbiamo visto e conosciuto persone convinte di essere arrivate, di saper osservare il proprio interno solo perché sapevano dare un nome a certe loro emozioni, ma che in verità non erano mai scese nei propri inferi più profondi. Perché i demoni sono bravi a mascherarsi con determinate emozioni… ma in realtà appartengono a tutt’altra matrice.


Per questo i nostri insegnamenti si sviluppano nell’arco di un triennio e per questo servono percorsi di auto-conoscenza che siano guidati (il fai-da-te tipico della nostra epoca è sconsigliato e fortemente controindicato in ambito di lavoro su di sé). Non perché siamo masochiste, né esagerate.

Serve darsi tempo per apprendere l’arte di osservare se stessi e di conoscersi. Perché non si ha mai idea di cosa nasconda il proprio inconscio finché non ci si entra con tutti i piedi, immergendosi fin oltre i gomiti. Irrimediabilmente si cade nei tranelli del giudizio, della colpa, dell’attaccamento e del rimprovero, ed ecco perché è indispensabile una guida che impedisca di perdere “la retta via” (se persino il Sommo Dante è stato guidato nel suo percorso, ci sarà un motivo).


Non basta leggere un libro.

Non basta dire: “So di provare rabbia/paura/tristezza”.

Bisogna avere il coraggio di scendere.



Artista sconosciuto

Quali altri demoniucci celano la rabbia/paura/tristezza che provi? In quali occasioni le tiri fuori? Perché?

Sei cosciente del fatto che il tuo sguardo cada sempre su un determinato tipo di uomo o di donna? E perché?

Hai notato che, ogni volta che sei in compagnia di qualcuno, cerchi tutti i modi possibili per attirare l’attenzione di chi hai intorno, anche con modi molto sottili e impercettibili? Che tutte le volte che qualcuno ti parla ti strofini il naso con le dita? E sai perché lo fai?

Ti sei reso/a conto di come manipoli gli altri con atteggiamenti molto sottili per ottenere quello che vuoi?

Hai notato che nella tua vita, prima o poi, subisci costantemente il tradimento? E se sì, hai considerato il fatto che tu stesso/a ti tradisci ogni volta che non ti ami, che non ti rispetti, che non ti ascolti...?

Hai fatto caso che ti rivolgi a te stesso/a con parole e tono di voce che appartengono alle figure che ti hanno educato/a durante l'infanzia?

Davanti a una persona sgarbata con te, ti sei mai soffermato/a a guardare e a sentire con tutto il tuo Essere la sensazione che hai provato dentro?

Hai trovato chi sei veramente, sotto tutti questi strati vecchi di decenni?


Sono solo degli assaggi. Ma è lì che lavora l’Alchimia.

E, lo sappiamo, non tutti sono pronti a guardare oltre lo specchio. Non perché esistano categorie di esseri umani meglio o peggio di altri, ci mancherebbe. Ma bisogna davvero esserne portati. Così come si è portati per il disegno, per il canto, per la scrittura, per un lavoro piuttosto che un altro.



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