Meglio gli animali! Meritiamo solo l’estinzione. Ah, sì?
Quante volte sentiamo frasi come queste pronunciate con troppa leggerezza e nella più totale inconsapevolezza.
Ormai si leggono e si ascoltano ovunque discorsi che elogiano gli animali denigrando al contempo l’essere umano con impeto ed enfasi.
Per le Sacre Scritture, l’essere umano è definito l’unico essere “a immagine e somiglianza del Padre”, di Dio, di quella forza creatrice della quale siamo emanazioni (non creazioni, c’è differenza) e che può essere chiamata coi nomi più svariati, il significato non cambia.
Attenzione: non stiamo dicendo che l’animale non sia importante e – in quanto tale – valevole della nostra attenzione.
Anche nell’antichità esistevano il rispetto, talvolta la venerazione, la collaborazione e la comunione tra uomo e animale. Un rispetto che, nella sua accezione più profonda, tra l’altro, abbiamo smesso di conoscere ormai da tempo, poiché l'umanità si divide tra coloro che reputano l'animale un essere inerme e indifeso, arrogandosi il diritto di poterlo salvare, e chi invece non lo considera neppure un essere, ma alla stregua di un oggetto da sfruttare fino all'inverosimile.

Non è sempre stato così. Esseri umani e animali hanno vissuto incarnando il ruolo che spettava loro, cosa che oggi è stata dimenticata.
Ma al di là di tutto ciò che si è già detto sull'argomento, c'è un aspetto su cui non si pone mai attenzione: il non riuscire a scorgere la bellezza nei propri simili. E di bellezza si parla, sì, non a caso.
Perché ci si sofferma spesso sull'importanza, sulla salvaguardia, sulla "perfezione" (mitizzata e edulcorata, ma ci arriveremo tra poco) del regno animale, ma raramente si prova a guardare alle cose da un'angolazione differente.

In molti hanno tentato di spezzare una lancia a favore di noi esseri umani; grandi nomi della scienza, della filosofia e della letteratura si sono susseguiti per far sì che notassimo quanto preziosi potremmo essere, se nutrissimo sentimenti d’amore nei confronti della nostra specie: Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri, Gesù, Buddha, Albert Einstein, Nikola Tesla… le antiche civiltà come