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Meglio gli animali! Meritiamo solo l’estinzione. Ah, sì?

Immagine del redattore: MagMelMagMel

Quante volte sentiamo frasi come queste pronunciate con troppa leggerezza e nella più totale inconsapevolezza.

Ormai si leggono e si ascoltano ovunque discorsi che elogiano gli animali denigrando al contempo l’essere umano con impeto ed enfasi.


Per le Sacre Scritture, l’essere umano è definito l’unico essere “a immagine e somiglianza del Padre”, di Dio, di quella forza creatrice della quale siamo emanazioni (non creazioni, c’è differenza) e che può essere chiamata coi nomi più svariati, il significato non cambia.

Attenzione: non stiamo dicendo che l’animale non sia importante e – in quanto tale – valevole della nostra attenzione.

Anche nell’antichità esistevano il rispetto, talvolta la venerazione, la collaborazione e la comunione tra uomo e animale. Un rispetto che, nella sua accezione più profonda, tra l’altro, abbiamo smesso di conoscere ormai da tempo, poiché l'umanità si divide tra coloro che reputano l'animale un essere inerme e indifeso, arrogandosi il diritto di poterlo salvare, e chi invece non lo considera neppure un essere, ma alla stregua di un oggetto da sfruttare fino all'inverosimile.


Foto di Jacqueline Macou da Pixabay

Non è sempre stato così. Esseri umani e animali hanno vissuto incarnando il ruolo che spettava loro, cosa che oggi è stata dimenticata.

Ma al di là di tutto ciò che si è già detto sull'argomento, c'è un aspetto su cui non si pone mai attenzione: il non riuscire a scorgere la bellezza nei propri simili. E di bellezza si parla, sì, non a caso.

Perché ci si sofferma spesso sull'importanza, sulla salvaguardia, sulla "perfezione" (mitizzata e edulcorata, ma ci arriveremo tra poco) del regno animale, ma raramente si prova a guardare alle cose da un'angolazione differente.


Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

In molti hanno tentato di spezzare una lancia a favore di noi esseri umani; grandi nomi della scienza, della filosofia e della letteratura si sono susseguiti per far sì che notassimo quanto preziosi potremmo essere, se nutrissimo sentimenti d’amore nei confronti della nostra specie: Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri, Gesù, Buddha, Albert Einstein, Nikola Tesla… le antiche civiltà come gli Egizi, gli Esseni, i cosiddetti pagani…

Ma il giudizio, l’odio e il rancore sono più semplici da provare.


Con questo non vogliamo certo nascondere la testa sotto la sabbia e non constatare che l’essere umano sia realmente capace di crudeltà e spietatezza. Ma voler addirittura distaccare l’umano dal Tutto del quale fa parte, non fa che creare divisioni laddove non dovrebbero essercene.

Gli animali sono per noi compagni inestimabili e preziosi per l'energia e gli insegnamenti che offrono, ma altrettanto lo sono i nostri simili. Abbiamo un intelletto, una Coscienza e uno Spirito per utilizzarli al meglio: non sminuiamoci, quindi, ogni essere ha il proprio ruolo all'interno del Grande Sistema che è l'Universo, persino noi, checché se ne dica in questi nostri strambi tempi moderni.

E' vero che l'essere umano sa essere assai spietato, non c'è dubbio. Eppure, forse, c'è qualcosa che non si considera quando si fanno affermazioni come il classicissimo "Meritiamo l'estinzione".


Foto di cocoandwifi da Pixabay

Ci sono (anche) esseri umani meravigliosi su questo pianeta, e non sono così pochi. Focalizzarsi solo su chi distrugge la Terra significa escludere quella marea umana che ogni giorno s'impegna e dona se stessa per questa porzione di Universo.

"Meritiamo l'estinzione" significa includere in quel crogiolo anche i popoli indigeni che strenuamente sopravvivono e hanno un inestimabile valore. Inoltre, così facendo, non si riconosce la propria scintilla divina, che resta inespressa. Dare energia a queste forme pensiero può essere dannoso, poiché le si plasma nella realtà.


Foto di Sơn Nguyễn Đình da Pixabay

Ci sono esseri umani meravigliosi su questo pianeta e non sono certo due...

Pensate davvero che ce ne sia solo qualcuno, che i magnati, gli assassini, gli spacciatori, i tiranni siano in numero maggiore?

Pensate davvero che sia sano e utile focalizzarsi solo su chi distrugge la Terra, senza considerare che ci sia anche "altro"?

Quando dite “meritiamo l’estinzione” avete una vaga idea di cosa state dicendo? Guardatevi intorno. Guardate la vostra famiglia, i vostri amici, i vostri vicini di casa, i vostri concittadini… siete circondati da malvagi, da corrotti, da gente scellerata, maligna? Se è così, allora, forse, uno sguardo dentro di voi potrebbe essere utile. Potrebbe servirvi chiedervi “perché attorno a me ho solo il male?”.


Foto di Andre Mouton da Pixabay

Quando dite “noi siamo gli ultimi arrivati su questo pianeta e non contiamo nulla” ne siete davvero certi? Davvero vi basta la storia di Adamo ed Eva?

Davvero non contate nulla e, quindi, non riuscite a percepire Dio dentro di voi, la scintilla divina che in ognuno di noi è racchiusa?

Davvero siete convinti di creare e crearvi una bella vita emanando queste vibrazioni e siete sicuri di non essere i primi a inquinare questo splendido mondo?

Non ci sono polemica né giudizio nelle nostre parole, davvero. C'è solo la voglia di scuotere un po' e portare a riflettere laddove spesso si procede per automatismi e convinzioni comuni.


Rocce, minerali, piante, animali, esseri umani... Ogni cosa ha il suo posto, il suo ruolo all'interno della nostra realtà.

Lo sappiamo: non è sempre facile vederlo e per molti è divenuto ormai difficile credere che la nostra specie possa dare ancora qualcosa di buono a questo pianeta, alla vita di tutti gli esseri viventi.

Ebbene, ci limitiamo molto nel non allenarci a scorgerlo. E, inoltre, non si considera quasi mai che il mondo naturale, talvolta, è assai più "spietato" e crudele di quanto si pensi.


Foto di Rodrigo Cardoso da Pixabay

Ci sono madri e padri del regno animale che uccidono i propri cuccioli, o i partner. Ci sono addirittura testimonianze di atti di profondo auto-lesionismo (che sfocia fin nel suicidio) in certi animali. Persino nel regno vegetale vigono leggi che sono tutt'altro che morbide e rosee. Ma, anche in questi casi, ogni cosa ha il suo perché, che sfugge a un primo sguardo, a una prospettiva "orizzontale".

Non sappiamo nulla della nostra vita umana, non ne conosciamo i meccanismi intrinseci, non conosciamo neppure noi stessi... però pretendiamo di conoscere il mondo, di sapere come vive un lupo, come ama un leone, come si muove un cervo... Curioso, a ben pensarci.

Sì, la perfezione - quella divina - nel regno animale esiste, ma non è come siamo soliti immaginarla. Perché c'è la perfezione anche nella madre che uccide i cuccioli, nella violenza spietata - e a volte gratuita - di un predatore, nell'approfittamento di un esemplare a discapito di un altro... per quanto crudele possa sembrarci tutto questo dalla nostra umana e limitata prospettiva.


Ecco perché, quando sentiamo frasi come "meritiamo l'estinzione" pensiamo che ci sia bisogno di soffermarsi a riflettere su ciò che tali affermazioni implichino davvero, nel profondo.

Per noi, il nostro pianeta - con tutti i suoi esseri - è un luogo bello da abitare. Anche se a volte, lo ammettiamo, non è facile percorrerne le strade.

Come specie, siamo sopravvissuti a molte prove, difficoltà e battaglie. Non sappiamo quando sarà l'ultima (se ci sarà). Ma possiamo dare un valore a quello che siamo, nel singolo come nel collettivo, qui e ora.



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