La via dell'Anima, ovvero di come la tua vita la rispecchi
Qualche giorno fa, mi sono ritrovata a guardare il primo episodio di una docuserie intitolata "Light&Magic" e che documenta il lavoro e le geniali doti artistiche del team che lavorò agli effetti speciali di film divenuti veri e propri cult, come Star Wars, Jurassic Park, ET, ecc.
Non ho intenzione di recensire la serie, anche perché ne ho visto solo il primo episodio, appunto, e ad ogni modo non ne avrei le competenze necessarie. Ma quel che ho visto mi è bastato per farmi riflettere su alcuni temi a me cari e che invece fanno parte della mia professione, e quindi voglio prendere questo materiale come esempio per parlare dei talenti, delle qualità, delle virtù che tanto si ricercano nella vita, insieme alla propria missione. Perché a parer mio traspare qualcosa di interessante già solo nei primi minuti della docuserie.
Perdonate l'excursus che farò, ma serve seguirlo per comprendere il messaggio finale che vorrei passasse in questo articolo.
La serie inizia con un George Lucas che, come saprete, negli anni 70 si apprestava a realizzare un progetto ambizioso, quello di un film di fantascienza che avrebbe segnato la storia del cinema e che doveva essere realizzato con tecnologie ancora poco avanzate. Era un progetto folle, per l'epoca, considerato impossibile per molti.

Eppure la passione fu più forte e spinse Lucas a non rivolgersi ad agenzie di effetti speciali già affermate nel settore, poiché sapeva di non trovarvi ciò che stava cercando. Nessuna di quelle che valutò era in grado di offrirgli la resa che aveva in mente. Dunque, si risolse a costruire da sé il team perfetto e su misura per lui, cercando geni sconosciuti (o quasi) che sapessero il fatto loro. Si rese anche conto che esisteva una "rete" di operatori di effetti speciali che si conoscevano tra loro e che talvolta cooperavano; non erano tutti professionisti affermati, tra loro c'era anche chi sperimentava effetti speciali con una modestissima cinepresa, chi girava filmati amatoriali e chi vi si cimentava unicamente spinto dalla passione. E qui viene il bello.
Contattò John Dykstra, che all'epoca realizzava effetti visivi per spot pubblicitari. E da quel contatto nacque il team che lavorò poi a Star Wars. Quando a Dykstra chiesero: "Come sei arrivato a lavorare con gli effetti speciali?", lui rispose: "Per gioco". Quando gli viene chiesto di parlare di sé, nonostante l'età, risponde con un largo sorriso: "Sono un ragazzo fortunato". E già su questi due punti ci sarebbe da parlare per delle ore, perché le parole hanno un peso e sono soprattutto quelle che rivolgiamo a noi stessi a determinare chi o cosa diventeremo.