Il Lupo, simbolo di libertà e dello spirito selvaggio
Il Lupo è l’animale più frainteso, incompreso e perseguitato dall’uomo. Uno studio attento delle sue caratteristiche, tuttavia, può smentire la cattiva fama che nel corso dei secoli gli è stata attribuita.
È nel Medioevo che il Lupo diventa uno stereotipo estremamente negativo; prima di quest’epoca, infatti, era un animale temuto, ma allo stesso tempo sacralizzato da molte civiltà.
Andando indietro nel tempo, lo troviamo in Egitto accanto al dio Seth, come lupo selvatico dalle lunghe orecchie e con una freccia al posto della coda, o come di Upuat, venerato nella città di Saut, chiamata Lycopolis (“Città del Lupo”) dai Greci. In Egitto, come pure presso gli Etruschi, il Lupo svolgeva la funzione di guida delle anime nell’oltretomba.
Nella tradizione greco-romana, il Lupo è una delle forme di Zeus, è sacro a Marte ed è associato ad Apollo; è una Lupa, inoltre, la nutrice di Romolo e Remo, nonché del re d’Irlanda, Cormac.
La demonizzazione medievale del Lupo scaturisce da una serie di eventi verificatisi in contemporanea. Nei secoli XII e XIII d.C. una forte crisi ambientale obbligò i lupi affamati ad avvicinarsi ai centri abitati, dove era più facile trovare qualcosa da mangiare; era un periodo di incertezza sociale, pertanto gli uomini erano propensi a cercare capri espiatori. Vi fu concorrenza alimentare, poiché lupo e uomo si cibano degli stessi alimenti (cioè delle stesse proteine animali), e ciò diventò un problema in periodi di carestia.

Da lì a costruire “il mostro” per antonomasia il passo fu breve, furono le stesse caratteristiche fisiche ed etologiche del Lupo a suggerire agli uomini dell’epoca il simbolo negativo rappresentato dall’animale. La sua costituzione era creduta indice dei suoi vizi: si pensava che questo animale non piegasse mai il capo, non solo in senso metaforico, come segno di mancanza di umiltà, ma anche oggettivamente, poiché si credeva erroneamente che il collo del lupo fosse rigido, con un’unica vertebra. Gli occhi del Lupo catalizzano l’attribuzione di significati magici: risplendono nel buio della notte, regno del demonio. Per questa stessa caratteristica, al contrario, il Lupo è simbolo di luce per le popolazioni nordiche e per i Greci. Il simbolismo luminoso del Lupo esiste anche in Cina, dove la stella Sirio è il “Lupo celeste”, guardiano del “Palazzo celeste”, cioè l’Orsa Maggiore.
Altro tratto saliente è costituito dalle fauci: il Lupo, che tutto divora e tutto distrugge, è descritto come vorace, insaziabile, feroce. Il Cristianesimo identificò dunque il Lupo con il demonio: la bestia che attacca le greggi non è altro che il diavolo che insinua la corruzione tra i fedeli. Non solo è al servizio del male, ma persevera in esso sfidando con presunzione l’opera di Dio.
Nel Medioevo non rappresentava una minaccia solo per le greggi, ma soprattutto per gli uomini. Celebre è la “Bestia” che nel Settecento terrorizzò la regione francese del Gévaudan, mietendo, secondo i resoconti del tempo, decine di vittime umane. Si parla di una bestia inafferrabile, dai connotati terribili: nei lupi abbattuti viene di volta in volta riconosciuta questa creatura infernale, ma l’ecatombe di uomini riprende e con essa la caccia alla bestia assassina. La carneficina di lupi procede senza sospensioni e, anzi, viene istigata, premiata dalle autorità politiche e religiose.
La sua presunta antropofagia ne ha fatto il simbolo del male per definizione, e in tutti i suoi aspetti. Il Lupo ha rappresentato ora il diavolo, ora l’eretico (gli eretici erano anche detti “lupi di Satana”), ora il peccato, primo di tutti la lussuria. In latino lupa significa “prostituta”, e con il termine lupanar (lupanare) si indicava il bordello.
Molto temuti e carichi di significato sono pure i tratti che rimandano a una certa somiglianza tra lupo e uomo nell’organizzazione sociale. In numerose tradizioni, alcuni fenomeni riducono la distanza tra uomo e lupo: si tratta di un certo grado di parentela o di metamorfosi umana e licantropia. Per quanto riguarda la metamorfosi, oltre ai maghi e alle streghe che sotto le sembianze del lupo assumono l’aspetto più spaventoso e “antiumano”, alcuni uomini sono ritenuti capaci di trasformarsi in animale. La trasformazione dell’uomo in lupo mannaro, conosciuta come licantropia, appartiene a una credenza che rimanda alla mitologia classica, in cui Zeus veniva celebrato in Arcadia sul monte Lykaios, o Liceo. Qui si tenevano sacrifici umani e attraverso l’antropofagia gli uomini si trasformavano in lupi (mito citato da Platone nella Repubblica). Più di ogni altro animale, dunque, il Lupo ha dato corpo alle paure dell’uomo.