Il Solstizio d’Estate, Litha e San Giovanni
Anche giugno volge verso la fine, portandosi via la Primavera. Eccoci dunque al Solstizio d’Estate, chiamato anche Midsummer (Mezza Estate) in Gran Bretagna e conosciuto come Litha dai neopagani.
Il Sole raggiunge il suo massimo splendore, la luce del giorno vince sulle tenebre della notte, ma ancora per poco. Dopo il 21 giugno, infatti, inizia la metà discendente dell’anno, che si protrarrà fino al prossimo Solstizio invernale.

In questi giorni l’energia solare è così potente da trasmettersi alla natura e alla terra, motivo per cui nell’antichità venivano raccolte le erbe, che si facevano seccare per essere conservate e consumate durante il resto dell’anno.
Il Solstizio d’Estate è una festa a carattere purificatorio; la purificazione avviene tramite due elementi: il fuoco e l’acqua. Essi sono il simbolo del Sole e della Luna, che secondo il folklore in questo periodo convolavano simbolicamente a nozze. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, ovunque nel mondo era un costante accendersi di fuochi e falò per incoraggiare il Sole a restare e a non fermare la sua marcia vittoriosa sull’oscurità, dandogli vigore e forza. Ruote infuocate venivano fatte rotolare giù dai pendii, il bestiame veniva fatto passare attraverso i fumi dei falò per proteggerlo dalle malattie, mentre gli uomini saltavano sopra i fuochi per propiziarsi la fortuna dell’anno a venire o per trarre presagi del futuro. Le ceneri dei fuochi di Mezza Estate venivano poi sparse per i campi per dare fertilità al terreno e assicurarsi così un buon raccolto durante i mesi estivi.
Anche l’elemento acqua, come dicevamo, è importante per queste festività. All’alba del giorno del Solstizio (poi San Giovanni) le donne e gli uomini erano soliti fare il bagno nella rugiada del mattino, chiamata “guazza”, per propiziarsi la fertilità di cui si credeva fossero intrise le acque. Si diceva che la Guazza di San Giovanni fosse portentosa: faceva ringiovanire, ricrescere i capelli, aveva azione purificatrice e fecondatrice.
Le giovani spose che volevano avere molti figli sollevavano dunque le vesti e si adagiavano sui prati per lavarsi intimamente con la magica rugiada. Anche gli uomini volevano godere delle virtù dell’acqua del mattino, per cui non era strano che le coppie si appartassero per consumare il proprio amore e sfruttare le energie propiziatorie del giorno.

Le erbe erano usate anche a scopo divinatorio, poiché, esattamente come Samhain (meglio conosciuto come Halloween o Ognissanti), il Solstizio è considerato un secondo capodanno. Come già detto, infatti, questo giorno termina l’anno ascendente e inizia quello discendente, per cui era usanza tentare di predire il futuro. La magia d’amore era quella preferita in questo periodo, per cui erbe come il rosmarino, il prezzemolo o la ruta erano poste sotto il guanciale per sognare il volto del futuro sposo.
Per il suo essere simile al capodanno, a Mezza Estate il confine tra i mondi è sottile e ad alcuni fortunati (o sf