Agosto
Aggiornamento: 23 lug 2022
Mese preposto alle vacanze, alle grandi feste che aiutano a scaricare tensioni e fatiche dell’anno lavorativo trascorso, agosto è contrassegnato dalla tenacia del caldo, che però cede lentamente il passo all’Autunno di cui mostra già i primi segni, come l’erba ingiallita nei campi, gli alberi stanchi le cui foglie impallidiscono e sbiadiscono, o ancora l’uva che matura sulla vite, segno dell’approssimarsi della vendemmia.
Il nome di questo mese, come quello che l’ha preceduto, deriva da un personaggio, il primo imperatore romano Cesare Augusto. Il numero a esso associato è l’otto, che indica pienezza e quiete e simboleggia l’equilibrio cosmico. E’ un numero che ispira e promette compimento, nuova vita, resurrezione e, come sempre, non è un caso che sotto l’egida agostana si concluda – si compia – il ciclo agricolo con il raccolto, insieme all’auspicio di un nuovo giro di ruota all’insegna dell’abbondanza e della vita.

Ed ecco allora fiorire nel mondo antico una profusione di feste in cui si rispecchia molto della mentalità e delle abitudini della popolazione, celebrazioni di cui abbiamo quasi del tutto perso la memoria, ma che ancora parlano al nostro cuore della profonda connessione con la natura che potremmo ritrovare.
Il calore di queste giornate rimanda sicuramente alla forza del sole, motivo per cui ispirò feste dedicate a divinità e personaggi dallo spiccato carattere solare, come il celtico Lugh e il romano Ercole.
Il primo giorno di agosto era dedicato alla festa di Lughnasadh presso i Celti, che prevedeva lauti banchetti, condivisione del raccolto e tradizioni dedicate al grano (per approfondire, leggi gli articoli “Lughnasadh e Lammas, feste del raccolto” e “Il pane di Lammas trasforma anche noi“). In questo giorno avveniva la grande assemblea del popolo d’Irlanda, che si riuniva a Tailltiu per scopi commerciali e di divertimento.

Copyright immagine e opera: Victoria Musson
Si celebrava con riti estatici il dio Lugh, che spesso fu associato e sostituito da Apollo in epoca romana, poiché come lui era poeta, medico e suonatore, oltre che fabbro e guerriero. Per la tradizione cristiana, inoltre, è interessante notare come questo primo giorno di agosto segnò la caduta di Lucifero dai cieli, e il nome di quello che sarebbe diventato poi il diavolo rimanda proprio alla luce, al sole. Ma Lughnasadh non era solo festa solare: infatti, in origine era associata alla morte di Tailtiu, madre adottiva di Lugh. Appare piuttosto evidente lo stretto legame tra la morte della dea del grano, falciata dai contadini, e le celebrazioni in onore del figlio divino – il chicco di grano, simbolo solare – seme della speranza per il nuovo ciclo agricolo che verrà. L’antica devozione per la dea fu soppiantata in epoca patriarcale da quella per il dio, ma rimangono e sopravvivono le tracce del periodo più arcaico. Curiosa e interessante è pure la somiglianza di Tailtiu e Lugh con la Vergine Maria e Gesù Cristo, soprattutto in vista della grande festa cristiana dedicata alla Madonna proprio in questo mese.
Ad agosto giungono a maturazione le nocciole e il 5 principia il mese dedicato proprio al Nocciolo secondo il calendario arboricolo Ogham dei Celti. Il frutto di questo albero simboleggia la saggezza interiore e la conoscenza. Si dice che sostando sotto le sue fronde sia possibile ricevere ispirazione artistica. E’ simbolo di fertilità e fecondità associato alla Grande Madre e sono proprio i rami di questa pianta a essere usati dai rabdomant