Novembre
Il freddo si fa strada e la Natura si spoglia sempre più di tutto ciò che appartiene a una stagione ormai morta. E’ tempo di ritorno alla nostra Casa-Anima, di rintanarci in noi stessi come animali in letargo, di lasciare definitivamente andare tutto ciò che non ci serve più e abbandonare abitudini e schemi mentali deleteri. Eppure, nonostante il buio e il freddo che avanzano, la scintilla vitale della luce è già presente, celata allo sguardo sotto la terra umida. E’ al contempo fine e principio, oscurità e chiarezza.

Il nome di Novembre significa “nono mese”, anche se oggi è l’undicesimo dell’anno. Entrambi i numeri a esso legati parlano chiaramente delle energie di questo momento. Il 9 disegna una spirale oraria, sinonimo di crescita ed espansione che si sviluppa a partire da un centro, un punto apparentemente piccolo e insignificante. Eppure quel punto è il seme che germoglierà, permettendo alla vita di ricominciare il suo ciclo. Ma il 9 è anche un numero sacro, poiché contiene tre volte il numero 3: è compimento di un ciclo, il ritorno all’Unità, è inizio e fine, morte e rinascita. L’11, invece, raffigura graficamente due pilastri che creano una porta verso una nuova dimensione, un passaggio che è iniziazione, varco tra il vecchio e il nuovo. Esso porta sensibilità percettiva e conduce alla consapevolezza profonda di sé. Non è forse quello che accade anche a noi col sopraggiungere di questo mese? Ci chiudiamo, siamo più sensibili, è più facile abbandonarsi alla malinconia poiché siamo naturalmente portati a notare ciò che di noi va migliorato. Questo, anche se non ce ne rendiamo conto nell’immediato, genera una forte spinta verso l’evoluzione, la crescita personale e l’espansione futura che verrà.

Novembre principia con il giorno di Ognissanti, istituito nell’VIII secolo dall’episcopato franco in sostituzione del Capodanno Celtico. Tuttavia fu nel XV secolo che Sisto IV ufficializzò questa festività rendendola obbligatoria per il mondo cattolico e la Chiesa.
I nativi americani chiamano questo periodo “la luna dei cervi che perdono le corna” o “delle bestie che si rintanano”. La stagione degli amori per i cervi si è conclusa, pertanto essi non hanno più bisogno di dimostrare la loro forza e le loro capacità combattive: lasciano andare anch’essi ciò che non serve, alleggerendosi e preparandosi all’inverno ormai quasi sopraggiunto. Il regno animale tace, conserva le ultime energie rimaste per attraversare al meglio delle sue capacità il momento più difficile dell’anno.
Per il calendario arboricolo Ogham celtico era il mese del Tiglio (28 ottobre – 24 novembre), albero collegato all’immortalità e alla protezione. La sua presenza che circondava i villaggi, proteggeva le abitazioni dal malocchio e dai pericoli esterni.
