La più celebre zucca della letteratura è quella della fiaba di Cenerentola, impossibile negarlo; la fata madrina, per aiutare la sua pupilla a raggiungere il principe alla festa, trasforma una zucca in una splendida carrozza trainata da sei cavalli.
Questa fiaba reca in sé il simbolismo della zucca, che nell’antichità rappresentava la resurrezione dei morti per via degli innumerevoli semi contenuti al suo interno. Ne sono una prova alcune tombe ritrovate in Germania, dentro le quali erano state collocate noci e nocciole, oltre alle già citate zucche, che erano considerate un viatico per la rinascita e l’ascesa al cielo.
Per questo motivo, può essere accostata al simbolo del Calderone e all'utero femminile, entrambi ricettacoli di trasformazione, di vita che si crea nel buio, di rigenerazione e primordialità. La stessa Cenerentola entra nella sua carrozza ricavata da una zucca come simbolo del cambiamento cui l'eroina va incontro.
Capita che i semi germoglino già all'interno della Zucca, in mezzo alla sua polpa. L'ortaggio-madre marcisce, ma da quella putrefazione nasce nuova vita, come se la zucca rinascesse attraverso i suoi stessi semi. Per questo potremmo considerarla un po' come la Fenice del regno vegetale.
La Zucca rappresenta ciò che ci apprestiamo a fare anche noi in questo periodo dell'anno: lasciar morire simbolicamente ciò che non serve più, lavorare con la putrefazione di determinati aspetti della nostra personalità (la Nigredo alchemica), attraversare il buio dell'inverno - sia interiore che esteriore - per poi rinascere, risorgere dalle nostre stesse ceneri.
Ed ecco che ci ricolleghiamo alla notte di Halloween, che precede la festa dei morti cristiana; come da tradizione, si svuotano le zucche per trasformarle in teste dalle sembianze mostruose, che vengono poi illuminate da un piccolo lume posto al loro interno. Le zucche così create vengono poste sui davanzali delle abitazioni o agli angoli delle strade, rappresentando l’arrivo dei morti nella notte che i Celti consideravano il vero e proprio Capodanno. In questa notte la vita e la morte si mescolano e da questa confusione primordiale rinascerà la vita.
Esistono diverse varietà di zucca; quella tonda evocò in Europa la somiglianza con la testa umana. Ecco dunque spiegati i vari modi di dire legati a questo ortaggio: “Copriti la zucca”, “zucca pelata”, “aver poco sale in zucca”…
E non è un caso che si ponga una luce all'interno della zucca... I Celti usavano un'espressione precisa per indicare alcuni stati alterati di Coscienza: "avere il fuoco nella testa" significava svuotare la mente per far sì che potesse riempirsi del fuoco divino, fatto di intuito, ispirazione, illuminazione. Intagliare la zucca e portarvi all'interno la luce, quindi, può diventare un atto di magia simpatica, se ci caliamo nelle energie del periodo che ci chiedono di spogliarci come alberi da tutto quello che non serve più e fare spazio per il nuovo. Rappresenta lo "svuotarsi", il farsi contenitori consapevoli della scintilla divina che è in noi.
La luce è posta nella zucca, ovvero nella testa, perché è sede dei chakra più alti, quelli che connettono con il divino e ci permettono di esperirlo. In quanto lanterna intagliata, inoltre, rappresenta la luce della consapevolezza che serve a illuminare il buio dell'inconscio, assimilabile al luce dell'Arcano IX dei Tarocchi, l'Eremita.
In Grecia la zucca era associata alla Luna e alla Grande Madre, simboleggiava l’abbondanza, la fecondità e la prosperità, oltre che la buona salute.
Nell’antichità la zucca veniva svuotata e usata come contenitore per trasportare cibi e bevande, oltre che per conservarvi il sale. Un altro uso antico di questo ortaggio era quello di aiutare gli aspiranti nuotatori, che si immergevano nell’acqua insieme a una zucca che fungeva da galleggiante.
Tuttavia, alla zucca sono stati anche associati simboli negativi, poiché è grande e bella sì, ma non ha altrettanti valori nutritivi; essa, infatti, è povera di protidi e lipidi ed è insipida.
Eppure la zucca contiene le vitamine A, B ed E, è altamente digeribile e si presta bene alla realizzazione di piatti dolci e salati. Si mangiano persino i semi, abbrustoliti e salati. Da questi ultimi si estrae anche un olio, che viene usato nella cosmesi e vengono usati in medicina per combattere la tenia, ovvero il verme solitario, per il quale i semi della zucca sono tossici. I semi della zucca, inoltre, sono in grado di prevenire le disfunzioni delle vie urinarie.
Questo ortaggio è originario dell’America centrale. I nativi americani del nord la consideravano un alimento base della loro dieta. Sono davvero molte le proprietà benefiche della zucca; la polpa contiene diversi principi attivi e viene usata come diuretico e lassativo, oltre che per lenire le scottature della pelle e il prurito causato dalle punture degli insetti. La zucca ha un basso contenuto calorico, è antiossidante ed è ricca di minerali (calcio, sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro…), previene i tumori e contrasta il diabete e l’ipertensione arteriosa. Fin dall’antichità, alla zucca sono state attribuite proprietà calmanti; è infatti consigliata a chi soffre di ansia, insonnia e nervosismo.
Un vero toccasana, insomma! Personalmente amo questo ortaggio, lo faccio in mille modi durante tutto l’inverno: sformati, risotti, minestre, vellutate, dolci… e chi più ne ha più ne metta.
Fonti:
http://www.benessere.com/dietetica/arg00/proprieta_zucca.htm
“Florario”, Alfredo Cattabiani
“Enciclopedia delle piante magiche”, Scott Cunnigham
"Il Fuoco nella testa", Tom Cowan
Immagini tratte da Pixabay.
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