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Diventa ciò che sei

Aggiornamento: 4 giorni fa

“Non avrei saputo spiegare come in ogni ghianda vivesse già una quercia, né come d’un tratto mi fossi resa conto che dentro di me, nello stesso modo misterioso, viveva qualcosa – la donna che sarei diventata -, eppure mi sembrava già di conoscerla. Era sempre stata lì. Di colpo presi coscienza del mio destino. Dalle ghiande nascono le querce, giusto?”


L’invenzione delle ali, Sue Monk Kidd

Avete mai tenuto in mano una piccola, apparentemente indifesa ghianda?

E avete mai sostato sotto gli ampi rami di una possente quercia?

Se avete fatto esperienza di ciò, vorrei vi poneste nella condizione di abbracciare il fatto che la ghianda e la quercia siano in verità lo stesso essere, perché non sempre ci fermiamo a riflettere su questo e su ciò che comporta.

Accettare e accogliere il fatto che ghianda e quercia siano la stessa cosa significa accettare e accogliere che anche dentro di noi è presente altrettanta grandezza, quando ci sentiamo piccoli e insignificanti come semi in balia del vento.

Ben più difficile, vero?

La ghianda interiore che abbiamo dentro può simboleggiare un talento latente in noi, un dono da far germogliare o rimasto inespresso, così come la nostra crescita spirituale. Quale che sia il significato che le possiamo attribuire, però, è bene riconoscerla, ri-trovarla.

Sì, perché secondo James Hillman, filosofo e psicanalista di scuola junghiana che nel suo “Il codice dell’Anima” elaborò la Teoria della Ghianda, ognuno/a di noi nasce con un compito, una missione ben precisi dettati dalla propria parte divina.

Si tratta di una caratteristica, un messaggio che siamo chiamati/e a portare nel mondo, ma del quale ci siamo del tutto dimenticati/e una volta varcate le soglie della nostra vita terrena, non ne siamo più coscienti. Eppure quel dono si manifesta in molteplici modi e forme nei primi anni di esistenza, spesso non riconosciuto da chi ci sta accanto. E allora, quella bellezza che siamo chiamati/e a far fiorire, resta chiusa in una gemma non schiusa, in un bocciolo che quasi avvizzisce, in un seme che attende che giunga per lui la sua personale primavera.

La nostra ghianda – dice Hillman – viene soffocata dal vissuto personale di ognuno/a, dalla famiglia, dalla scuola, dall’educazione, dalla religione, dalla società… da un insieme di fattori “esterni” che fanno sì che l’individuo non trovi terreno fertile per le proprie passioni, ma che si adegui, che si adatti a ciò che altri/e si aspettano da lui/lei.

E allora i