L’essere umano, che se ne sia consapevole o meno, vive governato dalle proprie paure. Quante volte hai evitato di fare una certa cosa per timore di quello che sarebbe potuto succedere? Ma questo è solo uno dei modi in cui le paure ti attanagliano, impedendoti di vivere da essere luminoso quale sei.
Una paura, per esempio, può impedirti di vivere serenamente i rapporti familiari: per non perdere qualcuno a te caro, gli tarpi le ali, e finisci per non limitare solo te stesso, ma anche l’altrui libertà.
Ebbene, ci sono certe tue paure che sono le stesse di chi ti ha preceduto. Senza saperlo, continui a percorrere i passi tracciati dai tuoi genitori, dai tuoi nonni e da tutti i tuoi antenati, in una catena senza fine.
Ci sono demoni che si ereditano insieme ai geni, al carattere, alla personalità… E quando ti accorgi di reagire a una data circostanza allo stesso modo in cui reagirebbe o avrebbe reagito tua madre, tuo padre, tuo nonno ecc., diventa facile comprendere come certe emozioni non ti appartengano davvero.
Tu non sei quella paura, quella rabbia, quella frustrazione, quel fastidio. Sei molto, molto di più. Sei un esseri divino, luminoso, potente, ma ti affoghi di timori, preoccupazioni ecc.
E se ti dicessi che tu non sei il corpo che abiti e che spesso disprezzi?
Se ti dicessi che la tua vera casa non è fatta di pelle, muscoli, organi, sangue e ossa, ma di polvere di stelle? Occupi più spazio di quello che credi, sei più grande di quanto pensi. Immenso come l’Universo, profondo quanto il cielo notturno rischiarato dalla Via Lattea.
La verità è che tu sei molto più del corpo che indossi, dei pensieri che crei, della mente che hai.
Oltre tutto questo, c’è un Sole che brilla e aspetta solo di risorgere in tutto il suo dorato splendore.
Allora, se davvero sotto tutto il mare di paure esiste una luce così fulgida, ti diventerà chiaro che è necessario spogliarti di tutti quegli abiti che da generazioni ti porti appresso e che hanno finito per appesantirti a tal punto da farti camminare a spalle curve in avanti e schiena gobba, trascinando i piedi con lo sguardo fisso al pavimento.
Questi agglomerati di energie, pensieri, emozioni negativi ti vestono letteralmente, ma quando divieni consapevole che non sono tuoi, inizia il grande lavoro dello spogliarsi, del lasciar andare a una a una tutte quelle maschere che pensavamo appartenerci, e in questo la metà discendente dell’anno ci è favorevole (Autunno-Inverno).
Sembra assurdo, ma basta rendersi conto di questi meccanismi ripetitivi nella storia familiare per far scaturire il cambiamento. Certo, sarà un processo lento e richiederà dedizione e impegno, ma guardare in faccia quegli schemi mentali limitanti, quei timori e quelle preoccupazioni che fino a un momento prima ti schiacciavano, ti impedirà in futuro di continuare a seguirli. Sarà una lotta, non lo nego: una battaglia tra quello che hai sempre creduto giusto fare e quello che invece vuoi essere e diventare.
E pian piano la statura aumenta, i muscoli riprendono a distendersi, le ossa paiono allungarsi, la camminata si fa più eretta, il respiro più profondo.
E’ allora che quei demoni inizieranno ad abbandonarti, ma non solo: spogliando te stesso aiuti anche i tuoi familiari a fare altrettanto, come per magia, e il vento di guarigione che sprigionerà da te (e da loro) sarà così commovente da condurre più volte alle lacrime.
Ti riporto un esempio.
Qualche tempo fa ho assistito a questa conversazione tra madre e figlia:
“C’è una cosa che non sopporto di me, ed è il mio senso del dovere. Mi sento in obbligo di dover fare alcune cose e, anche se sento che sono sbagliate, le faccio lo stesso. Sai, la nonna mi ha insegnato così, era un’ossessione per lei. E questa cosa che mi ha inculcato non riesco a tollerarla, vorrei liberarmene, lo vedo che è sbagliata.”
“Sai, mamma, è la stessa cosa che sentivo anche io fino a qualche tempo fa, perché tu, senza volerlo, l’hai inculcata anche a me. Pure io per anni sono stata schiava del mio senso del dovere. Adesso no. Adesso non più.”
La figlia, lavorando sul proprio senso del dovere, aveva fatto scaturire delle riflessioni profonde anche nella madre, che fino a quel momento non se le era poste e continuava a vivere schiava dei propri demoni, delle proprie paure, senza neppure vedere il giogo che aveva legato al collo. Questo processo è spiegato con il fenomeno che la fisica quantistica chiama “entanglement”: siamo tutti collegati, facciamo tutti parte dello stesso nucleo di energia, pertanto ciò che accade a un individuo si trasmette automaticamente anche ad altri, sia nel bene che nel male.
E’ un esempio semplice, quello che ti ho riportato qui sopra, ma spiega come siamo tutti vittime di altre vittime, nessuno escluso. Gli stessi demoni ci rincorrono da generazioni, si nutrono nella nostra famiglia e si ingigantiscono. I figli portano i pesi dei loro padri e dei padri dei loro padri. E tutto questo avviene in modo del tutto inconsapevole, si trasmette anche geneticamente alla discendenza. Tuttavia, l’anello della catena che finalmente si rende conto di questo meccanismo di schiavitù, non solo guarisce se stesso, non solo guarisce la sua discendenza (presente e/o futura che sia), ma aiuta a risanare con la sua energia guaritrice anche le generazioni precedenti.
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