Non scegliere con Paura, ma con Amore
- MagMel
- 15 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Tempo fa, ci siamo regalate un viaggio a Firenze: volevamo godere della Bellezza che solo l'Arte elevata e ispirata sa donare, e così abbiamo organizzato tutto e siamo partite.
Per noi viaggiare fuori significa viaggiare anche dentro, e ciò ci ha permesso di vivere un'esperienza al doppio della sua intensità, considerandola e nutrendola sia dal punto di vista materico che spirituale.
E così, quando siamo salite sulla Cupola di Brunelleschi, tutto ha assunto un significato incredibilmente profondo per noi.

"Ciò che come esterno m'appare è in realtà il succo del mio cuore." (Conte di Cagliostro).
Nella materia, ogni cosa è un simbolo di ciò che esiste già precedentemente nei piani sottili e spirituali, e per salire alla Cupola ci siamo trovate ad attraversare la Porta della Mandorla, sovrastata da un mosaico dell'Annunciazione. Si stava segnando e sottolineando una nascita, quindi, un passaggio uterino, una Chiamata importante.
Una volta entrate nel Duomo, abbiamo salito - non senza emozione - più di 400 gradini in ambiente stretto e angusto, come un canale del parto tutto in salita. E dopo diversi minuti così, a girare quasi sui noi stesse come trottole in moto ascensionale... ecco un corridoio, che misurava quanto la larghezza delle nostre spalle. In fondo, una luce calda e avvolgente ci attendeva.
E quindi uscimmo a riveder le stelle... (Divina Commedia, Dante Alighieri)
Sarà stato tutto quel girare. Sarà stato l'ansimare per la salita. Sarà stata la tromba delle scale, così stretta. Sarà stata la grandiosità degli affreschi della volta, ora così vicini. O saranno stati i 100 metri d'altezza nel vuoto all'improvviso, con le gambe molle e instabili su un ballatoio di 20-30 centimetri protetto da quella che sembrava una troppo piccola balaustra... (in realtà tutto avviene in sicurezza, ma la mente sa giocare brutti scherzi).
Fatto sta che in quel momento ci è mancato il fiato e il cuore ha accelerato il suo battito, lasciandoci attonite davanti allo spettacolo che si dispiegava ai nostri occhi e indecise su quale emozione provare per prima.
Sotto di noi, il vuoto.
Le persone che visitavano il Duomo e le panche della chiesa sembravano modellini Lego mossi meccanicamente da telecomandi e ingranaggi. E dire che poco prima eravamo anche noi lì, davanti all'altare, ad ammirare dal basso il punto in cui adesso ci stavamo affacciando!
Sopra di noi, un affresco enorme, meraviglioso del Giudizio Universale.
Un ciclo pittorico disarmante, dai colori vivi e dalla prospettiva mozzafiato, che richiamava prepotentemente tutta la nostra attenzione, mentre diavoli uscivano dalla terra per infierire sui dannati e altre Anime ascendevano al Cielo sotto lo sguardo e la benedizione di Gesù e dei Santi.

In quell'istante, durato una manciata di secondi che ci sono parsi lunghi come minuti interi, la mente era divisa a metà. L'attrazione fatale del vuoto, la paura di realizzare l'altezza alla quale ci trovavamo, oppure il godere senza riserve della Bellezza che avevamo sopra di noi.
Lo insegniamo sempre ai nostri allievi, in classe: "Scegliete sempre l'Anima, mai il Demone!" ci sentono affermare spesso.
L'Anima sa sempre cosa fare e come farlo in Amore, mentre il Demone ci fa agire seguendo la Paura. Qualsiasi sia la nostra scelta, essa tornerà a noi amplificata. E in quel momento, lassù, su quella Cupola costruita miracolosamente in un'epoca in cui non esisteva la comodità delle nostre tecnologie, ci si presentava lo stesso insegnamento che trasmettiamo.
Scegliete l'Anima? Scegliete di salire ancora? Scegliete di Innamorarvi totalmente?
O scegliete il Demone, facendovi avvolgere dalle spire della Paura e tornando giù?
Pillola azzurra: fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai; pillola rossa: resti nel Paese delle Meraviglie, e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio. (Matrix)
Il tempo di un click.
Pillola rossa!
E così, spostato il focus dalla paura all'amore, abbiamo continuato a salire, per godere di una vista altrettanto bella, quella di Firenze dall'alto.

Noi, quel giorno, abbiamo toccato il cielo con un dito e abbiamo imparato molto non solo dalla paura e dall'amore. Scendendo, per esempio, ci siamo imbattute in un uomo con la gamba ingessata e le stampelle che, con silenzioso coraggio e placida determinazione, saliva i gradini della Cupola uno a uno senza un lamento.
Niente è impossibile a Dio. (Luca 1:37)
Abbiamo visto ancora una volta come agisce la mente, quali tranelli e gabbie mette in atto; e le bellezze che Anima ci riserve sempre, se solo abbiamo la Fede di seguirla.
Per noi è stata una semplice salita su una Cupola, quel giorno, ma quotidianamente tutti noi subiamo le tentazioni della paura che ci vuole suoi schiavi.
Paura della mancanza.
Paura di non ricevere amore e stima.
Paura della malattia.
Paura del giudizio.
Paura della perdita.
Paura di splendere.
Questo sentimento ci governa, e non facciamo nulla per detronizzare questo despota terribile in favore delle ali libere dell'Anima e dell'Amore. Molte volte, come lo è stato per noi in quel frangente, è davvero solo questione di scelta: pillola rossa o pillola blu? Bellezza o terrore? Chi vincerà la partita a braccio-di-ferro?
Impariamo a scegliere, dunque.
Impariamo a nutrire ciò che vogliamo nella nostra vita.
E impariamo a non cedere alle tentazioni, grandi o piccole che siano, poiché è nel r-Esistere che Viviamo davvero.
Comments