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Quella brama di raccontare

  • Immagine del redattore: MagMel
    MagMel
  • 2 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Avete presente quando ci sembra di vivere quelle piccole epifanie, illuminazioni o intuizioni, come le si voglia chiamare? Capita che ci si osservi per qualche minuto - a volte anche solo qualche secondo - e, improvvisamente, proviamo una sensazione nuova, ricordiamo qualcosa di saliente del nostro passato o facciamo un collegamento logico che ad impatto viene da dirci "ma sì, certo, ora è tutto chiaro! Ma perché non ci ho pensato prima?".


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Di solito, anche se ovviamente non vale per tutti, non vediamo l'ora di andare a raccontarlo all'amica, al fidanzato, ai compagni di percorso... quanto spesso cediamo a questo impulso!

Spesso, anche troppo! Lo facciamo e ce la raccontiamo! Perché sì, parlarne con il migliore amico significa aiutarlo a vedere lo stesso schema nella sua vita e quindi a crescere, può rafforzare il rapporto con una persona cara perché è una confidenza importante ecc ecc...

Ne siamo proprio sicuri?


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È come se andassimo a pesca e avessimo tutto il tempo e gli strumenti necessari per pescare in abbondanza, ma ci accontentassimo di un pesciolino rosso, il primo che ha abboccato, che nuotava in superficie... e poi cosa facciamo? Corriamo al bar e lo mostriamo ai nostri amici, per di più gongolando.


Aspettando più a lungo, pazientando, mettendoci coraggio, cosa potremmo invece pescare?

Magari il grande tesoro della nostra vita è proprio lì, sul fondale che ci aspetta, mentre noi, troppo abbagliati dai colori sgargianti del pesciolino, siamo già lontani e abbiamo già dimenticato le nostre misteriose profondità... e così ci raccontiamo che siamo stati bravi, ci siamo osservati e la raccontiamo pure agli amici... una volta raccontato quel fantastico episodio, quella magia svanisce, come una polvere d'oro che si sparge sulla sabbia e non si trova più.


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Lo percepiamo anche noi, se prestiamo attenzione mentre lo raccontiamo: sembrava proprio l'intuizione del secolo, la chiave di volta verso l'apertura di cuore, la soluzione a tutti i tuoi problemi e invece? Già dalla prima parola, se prestassimo veramente attenzione alle energie che stiamo nutrendo e che emaniamo mentre parliamo, noteremmo che qualcosa in noi "stride": è quell'illusione che parola per parola sembra scomparire, come non fosse mai esistita, ma che in realtà genera comunque energia, come ogni cosa esistente, perché noi la creiamo... si tratta di una chimera: noi ci crediamo arrivati da qualche parte, i nostri interlocutori, quasi sempre, anche se inconsapevoli, si accorgono che quella magica vicenda in realtà non ha quel valore che noi le attribuiamo e si disinteressano oppure si infastidiscono e rispondono con un cinico "sì sì".


Quella è l'ennesima illusione, un'illusione molto subdola, perché spesso non ci accorgiamo di nulla.

Quel travestimento da realtà le calza così a pennello!


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Stiamo intervenendo prima del tempo in quello che è un processo animico del quale noi dovremmo essere solo spettatori. Attivi, certo, attenti, vigili, ma pur sempre spettatori, almeno finché non avremo visto il sipario che si chiude e non avremo udito gli applausi.


È importante condividere il proprio percorso con persone fidate, che possono comprenderci, ma altrettanto lo è prestare sempre attenzione prima di tutto all'intento che ci muove, e ricordarci che la pazienza e l'umiltà del mago sono tra le virtù che più di tutte possono assisterci nel raggiungere autentica consapevolezza.


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La mente spesso è troppo veloce e la bocca la segue in automatico. Il silenzio, il cor-aggio (agire con il cuore), così come le altre virtù del mago alchimista, va allenato come fossimo in palestra. Se davvero prestassimo attenzione alle energie che emaniamo mentre parliamo o agiamo, ci potremmo rendere conto che molto più spesso di quanto crediamo, le nostre parole meritano di essere conservate con cura, elaborate dalla coscienza divina per poi essere condivise con il mondo dopo che quella manciata di polvere d'oro accumulandosi nel tempo, si sarà finalmente trasformata in una bellissima pepita sfaccettata e luminosa, il frutto delle nostre esperienze su questa Terra.

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