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La Vite, l’uva, il vino e il ciclo di vita – morte – rinascita

L’estate ci abbandona e i suoi colori sgargianti si spengono per lasciare posto a tinte più scure. Le zone collinari sono cariche degli acini succosi e tondi dell’Uva, uno dei frutti autunnali per eccellenza, prodotti dalla divina Vite. La pianta, il frutto e il prodotto che se ne trae – il vino – racchiudono una profonda simbologia che va di pari passo con questo momento dell’anno di apparente declino vitale.

Nell’antichità, infatti, la Vite divenne uno dei simboli per eccellenza dell’immortalità: i suoi frutti sfamano esseri umani e animali d’ogni genere, dall’uva si produce il vino e quest’ultimo viene consumato abitualmente da tutti. Non è difficile trovare la sua analogia con il ciclo di vita, morte e rinascita.

uva

La Vite ci racconta proprio questo. Ci parla del ciclo delle stagioni, della Trasformazione alla quale nessuno è immune e che coinvolge tutti gli esseri viventi del pianeta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lo stesso atto della vendemmia, per esempio, rappresentava un tempo la morte, il disfacimento del corpo. Il Vino che si ricava da tale procedimento, necessita di buio e temperature basse per essere chiarificato e divenire limpido, come lo beviamo. Freddo e assenza di luce sono, inoltre, due elementi che si associano per antonomasia alla morte, ma l’antica saggezza racchiusa anche nella Vite e nel vino insegna che questi due elementi sono necessari per giungere all’essenza delle cose. Accade nella morte fisica, ma anche simbolicamente nelle avversità che tutti siamo chiamati ad affrontare. Si scende metaforicamente in quelli che chiamiamo gli inferi per poi ascendere al paradiso, al regno celeste, per così dire.

botti vino

Insomma, niente di diverso da quello che tocca a tutti in questa stagione appena cominciata, quella autunnale: attraverseremo il buio e il freddo del prossimo Inverno, per rinascere rinnovati in Primavera, in un ciclo che si ripete sempre. Non esiste il tempo dei fiori, se prima non viene il tempo del seme: il momento del buio, del riposo, di un’energia che si concentra all’interno per poi manifestare la bellezza della vita all’esterno.

Fin dall’antichità la Vite è stata assunta come simbolo della divinità, dell’amore e della purezza. Si sono celebrate feste e cerimonie in onore di questa pianta e dei suoi frutti, non solo nell’antica Grecia.