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Non alimentare le Energie Negative!

Credimi, non sono cinica, non sono menefreghista. Non avrei aperto un blog come questo con l’intento di aiutare le persone a vivere un po’ meglio, osservando anche altri punti di vista, se fossi una che se ne frega del dolore degli altri (cazzarola). Perciò, il mio appello di oggi, non prenderlo per impassibilità, o per indifferenza. Non ti chiedo di essere d’accordo con me, ti chiedo solo di riflettere.

Ti ho detto, più e più volte, che tutti noi emaniamo un’energia.

Quest’energia viene emessa attraverso delle frequenze invisibili che vanno a collegarsi a frequenze simili a loro, attratte da loro, e ritornano a noi attraverso una specie di porta aperta, connessa con l’energia universale che ci circonda. Questi argomenti non li ho inventati io, li spiega la fisica, lo diceva Einstein e molti altri assieme a lui. Scienziati (perbacco!), gente che queste cose le ha dimostrate, puoi vederlo tu stesso attraverso internet. Informati!


Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. “Sintonizzati” alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Questa non è filosofia, è fisica – (Albert Einstein).

Cosa accade quindi in parole molto povere? Accade che se noi emaniamo una “brutta” energia attraverso: la sofferenza, la rabbia, il fastidio, la paura e altre emozioni negative, stiamo arricchendo l’energia cosmica di queste sensazioni. Stiamo riempiendo, quello che chiamiamo “vuoto”, attorno a noi, di sofferenza, di rabbia, di fastidio, di paura e di altre emozioni negative. Esse, come dicevo prima, andranno a collegarsi con le stesse frequenze e torneranno indietro.


Non hanno il mirino. Fluttuano nell’aria. Colpiranno poi di nuovo te, ma anche me, e anche l’altro e così via. Così come quelle di quell’altro verranno a colpire me e colpiranno anche te. Una ragnatela.

La stessa cosa ovviamente accade con le frequenze positive. Tanta manna! Questo è importante. Possiamo costruire una ragnatela di frequenze positive. Si! 


Detto questo, immagina ora cosa succede quando sentiamo parlare della guerra, quando accade un fatto tragico nel mondo, inspiegabile e orrendo per noi. Quando ci vanno di mezzo bambini e vittime innocenti. Quando l’uomo mostra il suo lato più disgustoso, o la natura, apparendo senza pietà, distrugge mille vite. Ci rattristiamo, ci arrabbiamo. E’ ovvio, non possiamo farne a meno. E sentiamo di dover dimostrare la nostra tristezza e la nostra rabbia.

Se non facessimo così passeremmo per cinici. Addirittura potremmo sentirci complici dei barbari evitando di provare lo stesso dolore che quelle persone come noi, nostri fratelli, hanno provato. Ci sentiamo connessi empaticamente. Se non facessimo così, la nostra coscienza la sentiremmo sporca. E quindi?

E quindi alimentiamo ulteriormente l’energia negativa che regna sovrana su quel fattaccio. Ce ne prendiamo un pezzo anche noi, e l’ampliamo, cosicché mitighiamo un po’, forse, la sofferenza altrui senza renderci conto però che, così facendo, colmiamo nel mentre l’energia attorno di tutte queste emozioni negative che colpiranno… te, me e anche l’altro. E’ sempre una ragnatela.

E come si manifestano poi queste energie negative colpendoci a loro volta? Come prendono forma? E’ semplice: altre guerre, altre barbarie, altri devastanti regali da Madre Natura. Tutte situazioni scientificamente ovvie, quelle naturali intendo, e che devono accadere come sono sempre accadute negli anni e nei secoli passati. La terra trasmuta, si riforma, è viva, ha i suoi movimenti e poco gli importa di noi, lei fa pulizia. Ma questa terra è anche viva. Facciamo parte di lei. La sua energia è collegata alla nostra come la nostra a quella di lei. Come l’allattamento a un figlio, nel quale c’è uno scambio di latte e amore. E come la nutriamo noi Madre Terra emanando emozioni negative a dismisura? Le facciamo male. La nutriamo nel modo più sbagliato che c’è.

Il fuoco non si spegne con il fuoco. Occorre l’esatto opposto: l’acqua. Punto. Su questo siamo tutti d’accordo. Cosa può combattere e distruggere la sofferenza quindi? Il suo opposto: un sorriso. La gioia.


Sembra assurdo lo so. Muoiono cento vite innocenti e noi sorridiamo. E’ come bestemmiare. In realtà è una soluzione incredibilmente potente. Sorridere non significa denigrare il fatto, fregarsene, godere della morte altrui. Significa soltanto trasmutare quell’energia negativa in positiva affinché le cose migliorino. Trasformare in silenzio, e nel totale rispetto, la tristezza e la rabbia in… Amore.

Trasformandole in amore si avrà amore. Alimentando le altre si avranno le altre. Per l’Universo è molto semplice.


Davanti alla notizia di una guerra prova a scendere nei tuoi silenzi e prova, in modo alchemico, a modificare quella sensazione da negativa a positiva. Esiste un potere infinito dentro di noi e non vogliamo metterci in testa che siamo co-creatori della realtà. Lasciamo la disperazione e l’angoscia a chi è stato toccato da vicino. Noi, tutti intorno, più forti, meno colpiti dall’evento, proviamo a creare una fantastica luce di benessere. Per alleviare i cuori e per bloccare altri fatti tragici.


Ricordi il terremoto di quest’anno? Ricordi Amatrice? Le parole del Sindaco Sergio Pirozzi? – Non so se abbiamo fatto qualcosa di male, me lo chiedo da ieri, un metro e mezzo-due metri di neve e ora pure il terremoto. Che devo dire? Non ho parole. Da settanta anni non nevicava così. Proviamo a rialzarci, tanti sacrifici, poi la scossa del 30 ottobre, poi la più grande nevicata dagli anni 50, le temperature più basse degli ultimi 25 anni. Tutto insieme -.

Esatto. Tutto insieme. Senza sosta.


L’Italia era spaventata dopo gli altri terremoti degli ultimi anni, era afflitta, sofferente e, guarda caso, senza sosta, un accanimento micidiale. E naturalmente mica si poteva gioire a vedere quelle persone senza più niente, senza nemmeno più speranza. No, gioire no, ma potevamo forse donare della sana energia senza ampliare quella infelice. Tristezza sui social da tutto lo Stivale ma soprattutto….. Paura!

Si leggeva soltanto “E se adesso viene anche da noi il terremoto? E se adesso viene anche da noi il terremoto? E se adesso viene anche da noi il terremoto?”

E se quando si dice che creiamo la nostra realtà ci si credesse un po’ di più?

Chiedi e ti sarà dato – …diceva qualcuno molto tempo fa…

Ma io non chiedo un terremoto! – dirà qualcun altro.

Si che lo stai chiedendo. Lo stai immaginando. Lo stai creando. Tu, così come altre mille persone assieme a te. Vuoi mettere la forza che prende un tale pensiero? La potenza che può avere? E’ sotto ai tuoi occhi. Osserva.

Il termine “accanimento” dovrebbe farti ragionare. Attacchi terroristici, piaghe, disgrazie… quando tutto sembra non fermarsi, non avere fine… Rifletti.

Mi verrebbe da dire una frase banale – Tanto non è che pensando in negativo risolvi la situazione… – e non la dico, mi sembra sciocca e fuori luogo. Citerò solo la sua seconda parte – …e allora pensa positivo, mal che vada hai creato dentro di te e in chi ti sta attorno… un po’ di gioia. Che ce n’è sempre bisogno, ed è la cura migliore per ogni male -.


Ogni volta che senti una brutta notizia, modificala dentro di te. Non ingigantirla, non darle potenza. Rendila in qualche modo positiva, riempila di gioia anche davanti alla morte, anche davanti alla violenza. Solo così, a mio umile avviso, puoi fare qualcosa di davvero utile. Hai la magia dentro di te per farlo, tutti ce l’abbiamo. E se vuoi fare ancora di più, datti da fare. Vai da quelle persone, chiedi se hanno bisogno di te, offri anche solo una carezza, ma con l’amore dentro. Senza rancore, senza disperazione, solo amore.


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