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Odiare l'Estate - Cosa ti perdi se non la sopporti

Estate.

Da bambina l'amavo smisuratamente.

Era quella stagione in cui potevo finalmente smettere di essere quello che la società voleva che fossi - una scolaretta modello, giudiziosa e posata - e potevo far emergere la mia vera natura: selvatica, libera... silvestre e marina al contempo.

Era l'unico momento dell'anno in cui potevo sguazzare in acqua, fantasticando sulle sirene e il loro mondo subacqueo. Immaginavo di nuotare coi delfini, di poter respirare anche nelle profondità per esplorarle e scoprirne tesori. Mi immergevo, cantando sotto la superficie.


Foto di Stefan Keller da Pixabay


Quando non andavo al mare, scorrazzavo nei boschi alla ricerca delle fate nascoste tra i ghirigori del muschio, portando con me libri che mi aiutassero a identificarle e scovarle nelle loro dimore silvane. Cercavo i selvatici con occhi vispi e curiosi, ansiosa d'imbattermi in loro che, certamente, avrebbero avuto importanti messaggi da consegnarmi.

Fantasticherie di bambina, direte voi. Ma non è esattamente così.

Il periodo dell'infanzia, infatti, cela i segreti della nostra esistenza terrena, quella che possiamo definire come la nostra "Missione", i nostri talenti, i motivi per cui abbiamo scelto di incarnarci proprio qui, proprio ora.



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