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  • Immagine del redattoreMagMel

Ombre sul cammino

Quando si inizia un percorso di spiritualità non c’è nessuno sulla soglia di quel mondo che stiamo per attraversare ad avvisarci su ciò che ci aspetta.

Al principio non sappiamo quanto sarà arduo il nostro cammino. Risvegliarsi, diventare consapevoli, abbandonare schemi mentali deleteri, lavorare su di sé e abbracciare una spiritualità (non religione) diversa non sono una passeggiata.

Avete presente la Divina Commedia di Dante Alighieri? Il sommo poeta comincia il suo viaggio dall’Inferno, non dal Paradiso o dal Purgatorio… la stessa cosa accade a noi quando smettiamo di vivere nell’ignoranza per aprire gli occhi e guardare in faccia la nostra interiorità.

Incontriamo allora demoni, bestie infernali, selve oscure nelle quali è bene non perdersi. Il cammino dell’elevazione spirituale non è in piano, bensì una scalata su una montagna di specchi, i quali non fanno altro che rimandarci immagini scomode e dolorose di noi. Dovremo scivolare molte volte su quegli specchi, prima di riuscire a vedere un riflesso diverso al loro interno.


guerrieri di luce

Su quella montagna troveremo anche grovigli di rovi, ci taglieremo più volte. Spesso ci sarà anche la nebbia a rendere difficile il nostro passaggio, ci offuscherà la vista e i pensieri.

Niente è più solitario di un cammino spirituale, credetemi.

E se pensate che tutto sia facile, bello e colorato, allora le alternative sono due: o avete già affrontato le vostre ombre e ne siete usciti vincitori, oppure vi siete costruiti un mondo di cartapesta che crollerà con la prima folata di vento.

Quando si inizia a percorrere un sentiero di elevazione, bisogna necessariamente far crollare ogni maschera, mettere in dubbio ogni certezza, prepararsi ad affrontare i propri mostri interiori. Si deve avere l’umiltà di guardarsi allo specchio così come si è. Avete presente Dorian Gray e il ritratto che teneva nascosto in soffitta, che invecchiava al posto suo e mostrava al suo possessore tutta la spazzatura della sua anima? Ecco. E’ quello lo specchio che bisogna osservare, sul quale bisogna lavorare.

E’ dura, altroché se lo è! Ecco perché dico che si passa dall’Inferno prima di vedersi spalancare le porte del Paradiso.

Nessuno potrà dirvi quanto cambierete durante il percorso.


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