Ossian e Niamh tra Spirito e Materia
La mitologia irlandese è quella che da diversi anni sortisce il suo fascino su di me. Ho letto e sfogliato mille libri e mi ci sono ispirata per il mio ultimo romanzo.
Uno dei tanti libri che ho divorato è “Il Cavaliere irlandese” di Juilene Osborne McKnight, che narra la storia di Ossian, San Patrizio e del leggendario Fionn Mac Cumhaill.
Ossian, il grande poeta definito l’Omero del Nord, narra a Patrizio la storia della vecchia Irlanda, le gesta dei suoi valorosi uomini e guerrieri, e per tutto il romanzo l’autrice non fa che permettere al lettore di notare la differenza tra l’antica religione e quella nuova portata dal crisitano Patrizio.
Una delle storie che il bardo racconta è l’incontro con la sua dolce Niamh dai lunghi capelli, che vi riporto qui di seguito.
Un giorno di moltissimi anni fa, esisteva un poeta di nome Ossian. Egli era figlio di Fionn Mac Cumhaill, eroe di molte leggende irlandesi, e della dea Sadb. Ossian, oltre ad avere il dono della poesia, era anche un bravissimo cacciatore. Durante una delle battute di caccia insieme agli eroi che accompagnavano suo padre, si ritrovò da solo. Fu allora che gli comparve dinnanzi una ragazza, la più bella che avesse mai visto. Aveva i capelli color del grano e sedeva in groppa a un cavallo bianco che pareva uscito da una fiaba. Ella era Niamh dai Biondi Capelli, figlia di Manannan Mac Lyr, il dio del mare. Era giunta lì per lui, lo aveva scelto come suo sposo, poiché era ritenuto da tutti il più onesto tra gli uomini. Niamh aveva osservato a lungo il poeta, dunque ne conosceva il coraggio e il valore. Non accadeva spesso che una creatura dei Thuata de Danaan sposasse un mortale, ma esistevano le eccezioni e Manannan Mac Lyr aveva acconsentito al matrimonio della figlia con Ossian. Il poeta si innamorò perdutamente della fanciulla, e lei gli chiese di seguirla nella sua casa, a Tir na nOg, la Terra della Giovinezza. Il posto da cui Niamh proveniva era un paradiso di felicità e si trovava nell’estremo Ovest dell’Irlanda, qualcuno diceva che si trovasse addirittura sul fondo dell’oceano, ma nessuno che ci fosse andato aveva mai fatto ritorno per raccontarlo, perché Tir na nOg era un luogo talmente incantevole che chi vi giungeva non sentiva il bisogno di tornare indietro. Lì non esistevano la morte e la malattia, si restava giovani e belli in eterno, la musica era fatata ed esistevano tutti i piaceri della vita. Qualcuno sosteneva che il re di quella terra fosse lo stesso Manannan Mac Lyr. Ossian aveva sentito parlare di Tir na nOg e non si fece ripetere due volte la proposta di Niamh: balzò in sella con lei senza esitazioni.

Mentre il destriero avanzava, Niamh cantava per Ossian, raccontandogli con la sua incantevole voce le storie del luogo da cui proveniva. Durante il viaggio Ossian vide tante meraviglie, ma non si sarebbe mai immaginato che, arrivati in riva al mare, il cavallo avrebbe potuto cavalcare le onde! Gli zoccoli scivolavano sull’acqua a gran velocità e con una tale leggerezza da lasciare Ossian sbalordito. Giunsero così alla Terra Promessa e il poeta si sentì colmo di felicità; non aveva mai visto un luogo tanto bello, un vero paradiso. Il sole splendeva di una luce diversa, più forte e dorata che mai, e il cielo era così azzurro da non poterlo descrivere a parole. Gli alberi di quella terra favolosa erano sempre carichi di frutti succosi, era un’isola piena di vita. A Tir na nOg Ossian e Niamh trascorsero tre anni di pura felicità insieme ed ebbero un figlio e una figlia. Tuttavia, il poeta iniziò a sentire il bisogno di tornare a casa, dove aveva lasciato il padre e gli affetti. «Non puoi andare in Irlanda, amore mio. Se qui sono passati solo tre anni, nella tua terra ne sono trascorsi tre volte cento!» lo avvisò Niamh. Ossian restò sconcertato da quella rivelazione e si intristì. La nostalgia dell’Irlanda non si placò nell’animo del poeta, così Niamh acconsentì a lasciarlo partire: «A portarti a casa sarà Embarr, il mio cavallo. Per nessun motivo dovrai scendere dalla sua groppa, mi hai capito? Se lo farai, non potrai più tornare indietro e io ti perderò, il peso degli anni ti cadrà addosso e invecchierai di trecento anni in pochi istanti. Promettimi che tornerai da me, Ossian.» «Tornerò, dolce Niamh.» Fu così che il poeta partì. Una volta giunto in Irlanda, cercò la dimora che fu di suo padre e fu addolorato di trovarla in rovina.
