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Stille d’Amore per il Cosmo

Siamo riusciti a fare tante cose, nella vita. Siamo riusciti probabilmente anche a realizzarci. ma soprattutto siamo riusciti in tanti grandi progetti che richiedevano una forza immensa.

Abbiamo perso case, persone care, lavoro... eppure abbiamo saputo ricominciare.

Abbiamo fatto grandi scoperte, ci siamo evoluti, realizzato faticose imprese e avuto fantastiche idee.


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Siamo riusciti a rivivere. Siamo dei sopravvissuti.

Siamo riusciti a superare i più grandi ostacoli della Vita, ma, nonostante ciò, non siamo mai riusciti ad amarci. Amarci veramente, fino in fondo. Ad amare noi stessi, per far del bene a noi e a tutto il Creato.

Tra i tanti significati dell’amare se stessi, che non starò qui ad esporre, c’è infatti anche quello che spiega come l’essere pieni d’amore possa far fuoriuscire da noi frequenze d’amore che vanno a propagarsi per tutto il pianeta.


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Non si tratta, quindi, dei soliti meccanismi salutari che apporta il fatto di amarsi. Si tratta di qualcosa di “fisico, energetico, scientifico”.

I miei pensieri positivi nutriranno Gaia e tutte le creature che le appartengono. All’incontrario, il mio non amarmi, cioè il mio essere piena di altre emozioni, come la paura, la rabbia, la frustrazione, la delusione e via dicendo, mi fa emanare frequenze negative che andranno a mischiarsi con l’energia del cosmo in cui vivo.


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E gli alberi seccheranno, le persone si ammaleranno, gli animali moriranno.

Immaginate quanti siamo nel mondo e quali tipi di frequenze vengono donate ogni giorno alla Terra. Non esiste più l’Eden del quale tanto si è parlato.


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Ma non si tratta di “avere delle colpe”, si tratta semplicemente di percepire ed essere consapevoli della propria responsabilità.

Se Tutto è Uno, io sono il Tutto e il Tutto è me. Questo, riportato a tutti gli esseri umani sulla Terra, coinvolge in un’unica entità l’intera esistenza.

Siamo convinti di amare il nostro partner perché non potremmo vivere senza di lui, siamo convinti di amare i nostri figli perché non potremmo vivere senza di loro, siamo convinti di amare tutto ciò del quale non potremmo mai fare a meno, ma come possiamo realmente amare, se l’amore non lo conosciamo? Non amiamo per amare, amiamo per non rimanere senza… Se l’amore non ce l’abbiamo dentro, per noi, comprendendo l’effetto che produce, come possiamo pensare di riuscire a donarlo, se non sappiamo nemmeno cosa donare? Mi sembra quasi presunzione, questa.


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Pensateci un attimo: vostro figlio vi comunica che vuole provare una nuova esperienza e voi, naturalmente, lo consigliate per ciò che voi stessi avete vissuto. Secondo le vostre reminiscenze. Se non sapete cosa dirgli, chiedete in giro, vi fate consigliare, l’importante è rispondere a lui nel migliore dei modi, nella maniera più equa, quella che a lui, seguendo la vostra parola, recherà minor danno. Lavorate su qualcosa che già sapete. Se farà così accadrà questo o ci sarà la possibilità che accada, se invece farà in un altro modo, accadrà quell’altro. Ma come potete parlare una lingua che non conoscete?


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Se vi si presentasse davanti un Senegalese e iniziasse a chiedervi quelle che potrebbero sembrare informazioni, sapreste rispondergli? Non credo, a meno che non abbiate studiato e imparato il senegalese.


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Non confondiamo l’amore con l’egoismo. E si, spesso anche amare un figlio può essere egoismo, un egoismo invisibile, mascherato, umano e impercettibile. Può essere l’appagamento di un nostro bisogno, nonostante andiamo proclamando il tanto promosso "amore incondizionato".


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Io amo infinitamente la mia Valle. La amo dal più profondo del mio cuore. Quando la vedo e la vivo mi riempio di entusiasmo (termine che deriva dal greco antico enthusiasmòs, formato da en “in” con theos “Dio” ossia “percepire il Divino dentro di sé” e ormai sapete a quale Dio mi riferisco) di gioia immensa, di beatitudine. Mi emoziona.

Cosa mi aspetto da lei? Nulla.

Cosa cambierei di lei? Nulla.

Quando mi piace? Sempre.

Cosa mi regala lei? Tutto.

Potrei darle colpe, se per cause esterne a lei, mi causasse del male? Mai. Se franasse e mi distruggesse la casa, ad esempio.

Potremmo rispondere nella stessa maniera verso una persona? Ragionateci. Non credo. Sì, lo so, una persona ha una mente, ha un’intenzione (sappiate, però, che sono sempre azioni derivanti da cause esterne), mentre una Valle non ha pensieri, ma quello sul quale voglio basarmi sono le aspettative. Le aspettative si hanno sempre e c’è sempre un comportamento, da parte dell’altro, che ci infastidisce e vorremmo modificare. Non sempre le persone ci piacciono e non sempre ci danno tutto di loro. Ma è giusto, siamo umani e le polemiche aiutano persino a crescere, così come ci aiuta ad elevarci l’imparare ad apprezzare o il fare senza aspettarsi nulla in cambio.

Ma il fattore principale è quello che si prova dentro. Realmente. Senza finzioni. Noterete che non è la stessa cosa che provate per un luogo nel caso abbiate, come me, un luogo che amate a dismisura.

Quell’amore così puro, provato per quel posticino del mondo, si blocca automaticamente nel momento in cui abbiamo a che fare con individui simili a noi. Quasi a voler giustificare quel luogo pensando che è semplicemente un luogo e non può dare nulla.


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Invece, se si sa ascoltare, sa dare sensazioni che mai si è riusciti a sentire in altri momenti.

E allora è davvero così diverso l’amore?

No, se l’amore è dentro di noi, se appartiene a noi è uguale per ogni cosa o persona. E’ amore per il Tutto, ma solo se lo conosco posso provarlo e regalarlo veramente. E per conoscerlo devo sentirlo… per me. Per forza! Devo provarne le conseguenze, devo percepirne il piacere, devo tastarne le sensazioni, devo discuterlo, soppesarlo, direzionarlo, etc… etc… Non si può amare solo una persona nella vita, o due o tre, e nient’altro. L’innamoramento non è l’amore.

Eppure è così difficile amare se stessi. Sembra facile, ma non lo è per niente. Amarsi come si può amare una Valle.

Vi auto-date le stesse emozioni? Non credo. Non è saccenteria, la mia, anzi, vuole essere forma di discussione. Mettersi in discussione e provare a capire davvero il senso di un qualcosa di così grande, immenso, infinito: L’amor che move il sole e l’altre stelle (Dante Alighieri).


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Ma dove l’abbiamo, noi? Da nessuna parte. O meglio: in realtà c’è, dentro. Ce n’è una marea, ma è nascosto, soffocato, giù in fondo... probabilmente sotto la vescica.

Amiamo noi stessi, se veramente vogliamo amare il mondo, la nostra Terra, la nostra vita e, di conseguenza, i nostri figli e il nostro partner.

Amiamo noi stessi, se vogliamo conoscere l’Amore.

Ti Amo perchè Mi Amo -.



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