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Vedrai miracoli

Il titolo di questo mio post lo traggo da una canzone di un cartone animato Disney. Il testo del ritornello inizia con una frase che vorrei prendere come incipit di questo articolo, e cioè: “Vedrai miracoli, se crederai”.

Ci hanno insegnato che i miracoli sono eventi eccezionali, fuori dalla normale comprensione umana e verificatisi per straordinaria intercessione divina. Il miracolo di per sé è qualcosa che, per come ce lo hanno spiegato, avviene solo nelle vite di pochissime persone e un numero ristretto di individui può avere l’inspiegabile privilegio di esserne testimone. È qualcosa che la scienza non si spiega, che parrebbe andare contro ogni legge naturale (dettata dall’uomo).

possibile impossibile miracolo

Mi piace molto basarmi sull’etimologia della parola “miracolo” per darvi un’idea del suo significato intrinseco, una definizione che pare abbassare un po’ il tiro da quel qualcosa di inarrivabile e irraggiungibile che ci hanno fatto credere sia.

Miracolo deriva dal latino miràculum e miràri, che significano rispettivamente “cosa meravigliosa” e “meravigliarsi”. Sul vocabolario etimologico si legge anche una definizione interessante di questo termine: “Fatto contrario alle leggi della natura e prodotto per potenza soprannaturale. Cosa grande e meravigliosa, non sperata.”

Come saprete se avete letto altri articoli di questo blog, credo fermamente che il divino non sia esterno noi, bensì una forza, un’energia, una sostanza che ci appartiene per nascita e che risiede dentro di noi, che da noi si espande e che al contempo ci attraversa. Credo nell’appartenenza al Tutto, quel flusso energetico di cui fanno parte piante, animali, rocce, elementi naturali e individui senza distinzione. E infine credo nella potenzialità insita in ogni essere umano, spesso sopita e soffocata da schemi mentali limitanti dettati da un sistema oppressivo e coercitivo. In questi termini il suddetto miracolo assume un significato assai diverso da quello che ci è stato insegnato e inculcato nel corso della nostra educazione da schiavi del sistema… Vi spiego subito quale.

schiavitù sistema

Lo scopo del sistema globale nel quale viviamo è quello di addormentare la magia personale di tutti i suoi schiavi (cioè noi), motivo per cui fin dalla tenera età le ali invisibili di cui l’Energia Cosmica ci ha fatto dono vengono incatenate da una serie di condizionamenti che finiscono per inibirle, rattrappirle, indebolirle.

preghiera

Siamo cresciuti con la convinzione di essere impotenti di fronte a certe manifestazioni del mondo esterno, impossibilitati a cambiare le nostre vite se prima non cambia qualcosa al di fuori di noi. Ci è stato detto in tutti i modi e da ogni fronte che il volere di Dio è insondabile e inconoscibile, a noi non resterebbe che pregarlo per ricevere da lui benevolenza e benedizioni che, forse, ci raggiungeranno in una fantomatica vita dopo la morte.

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Viviamo costantemente da inconsapevoli dediti alla superstizione e all’idolatria, credendo che gli eventi positivi siano dettati dalla fortuna e quelli negativi dalla sfiga, venerando qualcuno di esterno a noi (un tempo era Dio, oggi è stato sostituito addirittura da personaggi del cinema, della televisione e della politica).

In questo quadro noi non siamo altro che dei tapini adoranti che scaricano la responsabilità di ciò che accade loro a un mondo esterno venerato come una divinità, anche se non ce ne accorgiamo.

disperazione

Lo scopo di questo articolo, ci tengo a sottolinearlo, non è di aizzare le genti contro il sistema. Fa parte anch’esso del Tutto e del Disegno volto a far evolvere l’intera umanità e come tale va amato, poiché ci rispecchia e ci dà modo di lavorare su di noi per migliorare.

Ciò su cui vorrei porre l’accento, invece, è che nel momento in cui apriamo gli occhi e impariamo a vedere le cose per come esse sono in realtà, tutto ciò in cui prima credevamo con fede cieca si ribalta e il mondo diviene all’improvviso un luogo stimolante, uno specchio della nostra vita interiore in cui potremo divertirci a scorgere le materializzazioni dei nostri mutamenti: come dentro così fuori, ricordate? E allora, presa coscienza del proprio potere divino, si impara a credere in esso con fermezza e caparbietà.

dio

Sapete cosa accade a quel punto?


“Vedrai miracoli, se crederai.”


Quei miracoli che spettavano di diritto a un uomo barbuto seduto su un trono di nuvole diventano nostri e nessuno potrà più strapparceli via. Li rendiamo automaticamente alla nostra portata, tangibili, reali come il mondo esterno che fino a quel momento avevamo venerato. 

A quel punto l’unica divinità che venereremo sarà la scintilla divina dentro di noi, perché ci darà così tanto e in abbondanza che ci chiederemo come avevamo fatto a vivere senza considerarla prima.

divinità interiore

E allora il nostro miracolo sarà sì “prodotto per potenza soprannaturale” (citando ancora una volta il vocabolario): quella insita in noi e che la scienza considera tale, o per lo meno così ci fa credere. Il miracolo è davvero una “cosa grande e meravigliosa, non sperata”, ma a produrla saremo stati noi.

Conosco individui (non parlo di persone, ché “persona” deriva da “maschera” e le parole hanno un potere da non sottovalutare) che hanno ottenuto molto credendo nella propria magia, o potere, interiore. Gente guarita dal cancro senza ricorrere a nessuna terapia, se non alla determinazione e all’Amore. Amiche che, grazie al lavoro su di sé, hanno guarito rapporti familiari e lavorativi fino ad allora burrascosi. Qualcuno ha trovato il lavoro dei suoi sogni dopo una vita di stenti, una volta compreso che l’unica cosa da fare non era affannarsi a cercare un impiego qualsiasi tra gli annunci, bensì imparare a rispettarsi e ad amarsi. E ancora amiche che hanno realizzato sogni coltivati per vent’anni senza avere mai il coraggio di renderli veri, “solo” (si fa per dire) credendo fermamente di potercela fare e di avere il diritto di essere felici. Qualcuno ha superato limiti fisici inculcati da medici e/o da convinzioni personali, per ritrovarsi capace di fare movimenti che non avrebbe mai creduto possibili. E conosco altri che oggi non fanno in tempo a pensare una cosa che subito essa si avvera come per magia, un miracolo, appunto. Personalmente ho sperimentato sulla mia pelle alcuni di questi miracoli, non avrei scritto un articolo sull’argomento senza averlo testato su di me, altrimenti.

E posso testimoniarvi che tutto questo non solo è possibile, ma reale! L’ingrediente principale del miracolo è la Fede: affidarsi al proprio sentire, oltre che avere una grande e incondizionata fiducia in se stessi e nell’Energia Cosmica che permea ogni cosa.

Crediamo di non poter volare solo perché fin da bambini ci è stato detto così, ma ci sono individui in grado di levitare. Crediamo di non poter guarire da una malattia perché altri ci dicono che “non è possibile, ci vorrebbe un miracolo”. Crediamo nei limiti dell’essere umano, ma non ci azzardiamo neanche per sogno a credere invece nelle sue enormi potenzialità. Questa è idolatria, ma la buona notizia è che ribaltando la forma mentis si può cambiare davvero.

catene spezzate libertà

L’ovulo e lo spermatozoo non credono di non potersi trasformare in un essere vivente più evoluto: lo diventano, creando il miracolo della vita.

La pioggia non si domanda che fine farà quando annegherà in mare o affonderà nella terra: semplicemente cade, si abbandona alla gravità ed entra a far parte di un mondo ciclico, nutrendo campi e gonfiando fiumi.

La tartaruga marina che esce dall’uovo non ha paura di affrontare le onde impetuose, più potenti e grosse di lei: si tuffa seguendo l’istinto senza conoscere e ponderare i rischi a cui sta andando incontro.

In una parola, tutto questo è Vita, un’esistenza vissuta nel Qui e Ora, dove tutto è possibile.

Un antico motto latino associato all’esoterismo e all’alchimia è Credendo vides, traducibile con “credendo riuscirai a vedere”. Citando Wikipedia: “stava a rappresentare l’apertura della mente e del cuore che il soggetto doveva raggiungere per comprendere i segreti dell’umanità e dell’universo. Si sosteneva che la vera vista era data dallo spirito, non dal corpo, quindi solo chi riusciva a credere, e cioè a sviluppare una coscienza diversa di sé e di ciò che lo circondava, più ampia e profonda, giungeva a ottenere l’apertura degli occhi e a vedere le cose come veramente sono, comprendendone quindi la bellezza e i misteri.” Ed è davvero così.

bambino interiore

Vale la pena, dunque, strappare via le catene che il sistema ha legato strette intorno alle nostre ali. Siamo esseri divini, luminosi e colmi d’amore: a me non resta che augurarvi con tutto il cuore di trovare la vostra liberazione e di creare miracoli nelle vostre vite in qualità di esseri consapevoli del proprio divino potenziale.



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