Vivere liberi o da dipendenti?
Per tutta la vita viviamo affidandoci ad altri o al mondo esterno, seguendo i consigli di chi li dispensa per noi. Da bambini erano i genitori, i nonni, gli insegnanti. Poi sono diventati il parroco, il medico, la società, i media, gli esperti. Per alcuni sono guide in ambito spirituale, divulgatori, relatori... Insomma, ci si affida all'altro più facilmente che a se stessi.

La guida, il "guru", il maestro divengono personaggi cui aggrapparsi, soprattutto di questi tempi in cui è facile cadere nel tranello dell'illusione e credere che qualcuno possa essere salvifico con le sue parole, coi suoi insegnamenti, coi suoi consigli...
Ebbene, noi non incoraggiamo mai questo tipo di atteggiamento. Non affidiamo la nostra felicità, il nostro benessere, la responsabilità di ciò che ci accade nelle mani di altri. Non penderemmo mai dalle labbra di alcuno, e lo stesso trasmettiamo a chi si affida a noi.
In un tempo storico in cui ogni sovrastruttura crolla e ogni maschera cede il posto alla Verità, persino i "guru" e quelli che consideriamo "punti di riferimento" danno segni di cedimento.
E allora - qualcuno dirà - dove trovo la forza per affrontare le tempeste della vita? Come faccio a sopravvivere in un mondo che sento a me ostile, se non posso più fidarmi di nessuno?
La risposta è semplicissima eppure assai ostica da accettare: dentro di te. Sei l'unico pilastro, l'unico punto fermo della tua realtà e della tua intera esistenza.
L'Alchimista non osanna. Non dipende. Non idolatra niente e nessuno. Non scarica la colpa dei propri fallimenti sui consigli di una guida spirituale. Non prende decisioni "perché tizio ha detto/fatto così, e se lo dice lui, allora...!"
L'Alchimista impara a camminare, a sentire da sé, ad ascoltarsi. Apprende a divenire un centro di gravità permanente, inamovibile e inscuotibile. E, una volta fatto questo, può continuare a camminare in mezzo alle macerie di un mondo in sfacelo nel pieno potere di se stesso e nella coscienza di ciò che veramente è.
