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Gennaio

Gennaio è il primo mese dell’anno, quello in cui siamo più carichi di aspettative nei confronti dei 12 mesi che ci aspettano, ed è contraddistinto dal numero 1.

Dall’1 originano tutti i numeri ed è indivisibile, ecco perché per tutte le tradizioni ha sempre significato l’unità di tutte le cose, il Principio del Tutto, attivo e creatore. E’ perfezione assoluta e infinita, è fine e inizio.

anno nuovo

Gennaio è considerato apripista del calendario a partire dal 191 a.C., quando i Romani stabilirono tale data come principio dell’anno. Anticamente, invece, il Capodanno si festeggiava il 1° di marzo, con la rinascita visibile e sensibile della natura, mentre per altre culture – come quella celtica – l’anno cominciava a Samhain, tra il 31 ottobre e il 1° novembre.

Un tempo era dedicato al dio romano Giano (Ianus), da cui trae il nome. Il mese, infatti, si chiamava Ianuarius. Giano era preposto a tutti i nuovi inizi, sia nello spazio che nel tempo, ed era considerato da alcuni addirittura il Creatore di tutte le cose, ma era anche una divinità iniziatrice, il che significa che conduceva gli iniziandi da uno stato spirituale a un altro superiore. L’etimologia del nome Ianus rimanda sia al gaelico irlandese che al sanscrito e in entrambi i casi significa luogo di passaggio, guado. Ma Ianus ha anche una caratteristica fisica assai significativa: è bifronte, vale a dire che ha due facce. L’una guarda indietro, a ciò che è stato, ed è anziana, mentre l’altra volge lo sguardo in avanti, a ciò che è e a ciò che sarà, e ha le fattezze di un giovane.

I pellerossa chiamavano questo mese “luna del sole che ritorna”, poiché dopo il Solstizio d’Inverno appena trascorso la luce aumenta gradatamente e questo implica che presto anche il gelo si smorzerà.

Per i Celti, invece, era il mese dedicato al Sorbo che, secondo il calendario Ogham, principiava il 21 gennaio e si concludeva il 15 febbraio. Le bacche sferiche e rosse del Sorbo rimandano al Sole che riacquista la sua forza e riprende la sua corsa al trono celeste. Questa pianta, pertanto, simboleggia la rinascita della luce.

gelo

In questo periodo dell’anno il freddo può essere pungente e non sono rare le gelate. Il lavoro nei campi è ridotto allo stretto indispensabile, il contadino può riposare. Nel passato era tra i mesi più difficili, poiché la terra era avara, così come la presenza del sole. E’, ancora una volta, tempo di riposo, ma, a differenza dei mesi che ci siamo lasciati alle spalle, il riposo richiesto sottintende un’attività nuova, lenta, ma inesorabile: quella della nuova vita e della rinnovata energia che a breve investirà ogni ambito del Creato, noi compresi. L’energia di questo mese, quindi, è quella utile ai nuovi progetti, al pianificare gli obiettivi che si intendono raggiungere, nonché al cambiamento volto al miglioramento. Possiamo nutrire intenti nuovi per costruire qualcosa di concreto e bello per il nostro futuro, purificare il corpo e la mente dopo le grandi abbuffate delle feste e porre attenzione ai passi che vogliamo intraprendere nei mesi a venire.

A proposito di feste, all’inizio di Gennaio si festeggia l’Epifania (per approfondire, leggi il mio articolo “La Befana vien di notte…“).

befana

Madre Natura assume le sembianze di una vecchina vestita di stracci che vola su una scopa: è l’anno vecchio che se ne va, portando già il seme di quello nuovo, appena cominciato. E la Befana è l’ultima delle dodici dame del Natale, quella in cui giunge a riempire calze di leccornie è l’ultima delle Dodici Notti iniziate col 25 dicembre (per Rudolph Steiner sono Tredici). Con lei si conclude il periodo di passaggio tra un anno e l’altro, un secondo Capodanno, e, come tale, è ricco di sortilegi e magia. Una volta si credeva che gli animali acquistassero il dono della parola proprio nella notte dell’Epifania.

Collegata agli animali è anche la festività del 17 gennaio, che nel mondo cristiano è dedicata a Sant’Antonio. In questa data si benedicono il bestiame e gli animali domestici di cui il santo è patrono.

pecora

E’ questo un antico retaggio di riti precristiani che volevano che in questo periodo dell’anno, così difficile da attraversare per la povertà del suolo e di ogni tipo di risorsa, il bestiame – vera e propria ricchezza, nonché fonte di sostentamento – fosse più colpito da malattie e malefici. Si scongiurava il male con benedizioni e purificazioni e con gli stessi metodi ci si augurava la nascita di nuovi esemplari forti e sani nella stagione ventura.

Gli ultimi giorni del mese sono invece segnati da due ricorrenze particolari.

giorni della merla

Con cosiddetti Giorni della Merla (per approfondire leggi il mio articolo “I giorni della merla tra leggenda e tradizione“) possiamo trarre auspici per il destino dell’inverno appena cominciato: se queste giornate saranno contrassegnate dal freddo pungente, la stagione ha i giorni contanti, ma se al contrario il tempo fosse clemente, la tradizione vuole che l’inverno sarà duro a morire.

Altra festa legata agli ultimissimi giorni di Gennaio è quella che il calendario celtico chiama Imbolc (per approfondire, leggi il mio articolo “Mezzo Inverno, Imbolc e Candelora, feste di purificazione e rinascita“) e che per i cristiani è confluita nella Candelora degli esordi di febbraio.

Imbolc

Era momento di purificazione, festa di luci e fuochi accesi, ma anche di ringraziamento per gli agnelli che già nascevano nelle stalle e consentivano ai poveri di nutrirsi del latte delle pecore, primo alimento nutriente a lungo tempo agognato.

Il segno zodiacale del periodo è quello dell’Acquario, legato all’elemento Aria e dominato da Urano.

acqurio zodiaco

Chi appartiene a questo segno è solitamente leggero ed etereo, tende a fluire con le circostanze della vita, è un amico generoso e altruista. Proprio come il mese che lo rappresenta, l’Acquario è spinto alla scoperta, all’avventura e all’innovazione, le stesse di un anno agli esordi, carico di promesse e di speranze.




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