In equilibrio tra Bene e Male
Ultimamente i miei studi, le mie passioni e il mio lavoro interiore mi hanno portata a riflettere sulla concezione universale di Male. Mi interesso di antiche culture e tradizioni, ormai lo sapete, ed è curioso notare una sorta di fil rouge presso ogni popolazione antica che riguarda proprio quella che viene considerata l’antitesi del Bene e oggi vorrei portarla alla luce.

L’antichità pullula di racconti di lotte tra le forze benefiche e malefiche, due fazioni, due schieramenti apparentemente opposti. Nella letteratura, nell’arte, nella mitologia, nelle spiritualità antiche c’è un rincorrersi di questi due “colossi”, eppure tutto il mondo antico pare essere d’accordo su alcuni concetti a noi oggi estranei:
Il Bene non può sconfiggere il Male e il Male non può sconfiggere il Bene. Rappresentano due forze che non possono prevaricare l’una sull’altra, ma hanno il dovere di rimanere in equilibrio. Un esempio di questo concetto è rappresentato da un episodio della mitologia egizia, in cui il dio del sole e della luce, Horus, non uccide il malvagio Seth: è sua premura rimetterlo al suo posto, ma lo mantiene in vita, nonostante egli abbia ucciso suo padre Osiride. Persino l’onnipotente Dio cristiano, chissà perché, non si sbarazza di Satana.

Non tutto ciò che appare come Male è sempre da considerarsi tale. Ciò che l’uomo reputa talvolta come malevolo rappresenta in realtà la spinta verso l’Evoluzione, la Crescita e una nuova vita. Non a caso molte divinità antiche legate all’Oltretomba erano in realtà iniziatrici, così come lo erano i personaggi negativi delle fiabe.
La morte, che oggi associamo a qualcosa di negativo e temibile, un tempo era rispettata e affrontata con naturalezza, come testimoniano certe antiche usanze praticate anche nel nostro Paese (si pensi alla figura dell’Accabadora sarda). Vita e Morte, come Bene e Male, non erano in antitesi, ma in equilibrio, tanto che alcune divinità che rappresentavano l’una erano strettamente connesse anche con l’altra. Mi viene in mente la Morrigan irlandese nel suo aspetto di dea della fertilità e al contempo divinità della guerra e della morte.
