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La responsabilità nella malattia - Metamedicina (post 1)

Aggiornamento: 7 feb 2023

Uno degli argomenti principali di questo blog è la Psicosomatica ossia una branca della psicologia che vuole mettere in connessione il disturbo fisico con la natura psicologica dalla quale può nascere (emozioni negative). Correlare il corpo alla mente, al pensiero dal quale scaturisce l’emozione, in un tutt’uno, osservando l’essere umano da un punto di vista olistico, completo.

Diversi luminari del passato come Freud, Lowen e Reich, presero in considerazione la Psicosomatica e, ai giorni nostri, una dottoressa, nata come biologa ma divenuta col tempo psicoterapeuta, ha creato un settore ancora più profondo e preciso della Psicosomatica chiamandolo METAMEDICINA.


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Si tratta della Dottoressa Claudia Rainville nata nel Quebec, in Canada, e oggi promulgatrice di questa filosofia di vita.

Cosa significa il termine METAMEDICINA?

E’ composto da due parole:

META = significa “andare oltre”. Addirittura in sanscrito assume il senso di “amore e compassione”

MEDICINA = da ars medica (arte medica) significa “prendersi cura di… (anche di noi stessi) con il mezzo migliore”.

E’ curioso notare come la parola MEDICINA, per i Nativi Americani, non significava “curare” bensì “ottenere il potere dalla conoscenza dei segreti dell’Universo”. Di conseguenza quindi, raggiunto questo livello, “curare” qualcuno, o se stessi, era un gioco da ragazzi.


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Ora, se io mi prendo cura di: un animale, un figlio, un lavoro, una pianta, etc… se questo lo faccio col cuore e con amore, me ne sento anche automaticamente responsabile. Il mio animale domestico vive grazie a me. Se io invece non me ne occupo, non soddisfo i suoi bisogni primari, lui muore, o sta male, ma io ne sono comunque responsabile.

Questo è il concetto alla base della METAMEDICINA: sentirsi responsabili di quello che accade, dell’evolversi delle cose, perciò anche delle malattie. Se io non mi occupo al meglio di me stessa mi ammalo. Per la nostra natura intrinseca, anche se noi non ne teniamo conto, il nutrimento attraverso le emozioni, del quale ci saziamo ogni giorno, è fondamentale. Un bisogno primario.

Questo è un pensiero fantastico. Si! Perché ciò significa che se ne sono responsabile, ossia se io l’ho creata quella determinata malattia, l’ho fatta crescere e vivere come il mio animale domestico, la posso anche distruggere, eliminare. E’ mio il potere. Sono responsabile del disturbo del quale ora mi prendo cura o meno.

Io, in qualche modo, l’ho creato. Non si tratta di avere delle colpe, si tratta di avere delle responsabilità. Se un’altra persona ha una malattia e viene a chiedermi aiuto, o vengo a conoscenza del suo malessere, io ne sono responsabile, non solo perché lo prendo in cura ma perché nell’unica e grande Energia Universale nella quale viviamo e nel concetto del – Tutto è Uno – io sono anche quella persona e quella persona è anche me.


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Siamo abituati a pensare di essere un qualcosa di immenso. La nostra Terra è grandissima così come i luoghi che visitiamo e il cielo sopra la nostra testa ma, in realtà, non siamo che un puntolino microscopico nell’Universo. Una cosa da niente, una piccolissima cellula.


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In una cellula animale ad esempio, cellula dell’uomo, eucariota, perciò più complessa rispetto alla procariota (batteri), ci sono i mitocondri, i centrioli, i lisosomi, l’apparato del Golgi, il nucleo e molti altri componenti che lavorano assieme, correlati tra loro. Qualsiasi cosa accada ad un mitocondrio ne risentirà il nucleo, così come il nucleo è automaticamente responsabile verso quello che è accaduto al mitocondrio e viceversa. Dal malfunzionamento del nucleo ne risentiranno i centrioli e così via. Nel nostro corpo se i Reni non funzionano bene, ne risentirà il Cuore, se il Cuore non funziona bene, ne risentirà l’intero organismo e avanti così. Volete un altro esempio? In un bosco, se non c’è equilibrio tra i suoi abitanti, se le piante non svolgono bene il loro lavoro, se ci sono più animali di un tipo piuttosto che di un altro (ahimè, solitamente il colpevole di questo è l’essere umano), a lungo andare, quell’habitat si autodistrugge. Tutto è collegato. Tutto è Uno. La stessa cosa vale per noi. Se un individuo si arrabbia con me, sta semplicemente mostrando la mia rabbia interiore, sconosciuta e celata ma esistente. Quell’individuo è collegata a me.


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Se una persona mi fa sapere di avere un forte mal di gola (che può significare da un punto di vista psicosomatico non avere il coraggio di dire quello che si pensa) mi sta praticamente dicendo che, probabilmente, mi sono trattenuta dal dire la mia, o non ho saputo dire di “No”, oppure ancora ho detto cose delle quali poi mi sono pentita. Io non ho il mal di gola, ma lei mi sta avvisando. Se io non comprendo un domani potrei provare un malessere inerente al soffocare le mie parole o al comunicare con gli altri in modo sbagliato. Le sfaccettature della malattia possono essere molte ma il discorso da comprendere è quello della RESPONSABILITA’.

Da qui, si capisce bene come qualsiasi indicazione di malanno ha, in verità, una natura che riguarda me personalmente. Io ne sono la creatrice. Io l’ho fatto nascere. “Ogni sintomo è un messaggio” questa è la citazione predominante della METAMEDICINA.


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Ogni disturbo fisico che percepisco mi sta parlando, mi sta dicendo cosa fare per migliorare la qualità della mia vita. Se si ha spesso mal di gola forse bisognerebbe imparare a tenere meno le cose dentro e farsi rispettare di più. La morale ci ha consigliato giusto, ma la nostra natura sbatte e si dimena offesa per questa decisione. Non sopporta il perbenismo e l’ipocrisia e nemmeno il mandare giù bocconi amari. Non accetta le regole del bon ton o del buonsenso. Quelle sono cose umane e sociali. – Moralismi del piffero! – direbbe la nostra parte viscerale. Si, è vero, ci vuole un equilibrio e quello si raggiunge solo con l’amore. Mi sono fatta del male non dicendo quella determinata cosa che avrei voluto dire, ok, non c’è problema, mi amo e mi accetto comunque così come sono. Amo ugualmente quella situazione. Me ne sono accorta, la prossima volta, magari con diplomazia, cercherò di fare meglio.

Eccola la nostra responsabilità. Ecco il perno che Claudia Rainville vuole insegnare. Quindi, la METAMEDICINA è una filosofia che insegna a migliorare la nostra vita.

Vi racconterò una storiella accaduta veramente proprio alla Dottoressa Rainville.


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Era bambina. Sua sorella più grande e un’amica di sua sorella, decidono di andare a fare un giro in bicicletta. Vuole andare con loro anche Claudia ma la mamma glielo impedisce perché è ancora troppo piccola. Claudia non accetta la motivazione della mamma perché, in fondo, sua sorella è più grande di lei di un solo anno e così decide (di sua iniziativa) di disobbedire a sua madre, prende la bicicletta, e raggiunge le altre due. Sulla strada del ritorno, a causa del ghiaccio e del brutto tempo, un’auto che non riesce a frenare investe Claudia. Fortunatamente non le procura gravissimi danni e dopo qualche giorno di ospedale lei si riprende. Le lesioni riportate da questo incidente interessavano queste parti del corpo: caviglia sinistra, natica sinistra e testa (trauma cranico). Come mai? Innanzi tutto occorre sapere che la nostra parte sinistra è la parte collegata alla mamma (ma non solo, eventualmente qui "La destra e la sinistra: il Padre e la Madre" potete capire meglio la destra e la sinistra) e quindi:


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caviglia sinistra (il ritorno verso casa – le caviglie sono la parte del corpo che ci conducono nella vita verso la strada che vogliamo percorrere – disturbi alle caviglie significano paura nell’incedere, nell’andare avanti )

ematoma alla natica sinistra (la mamma l’avrebbe sculacciata, punita e Claudia sapeva di aver fatto una cosa sbagliata così ha deciso di punirsi da sola “schiaffeggiandosi” il sedere come avrebbe fatto il genitore)

trauma cranico (Claudia ha fatto di “testa sua”, ha formulato un’idea nella sua mente, una mente che ora andava punita. Botta alla testa).

Ovviamente la macchina ha investito Claudia e non le altre due perché Claudia aveva il senso di colpa. Claudia ha emanato le frequenze della paura, della punizione, dell’ansia. – Io ho disobbedito ma se mamma aveva ragione? Se mi succede qualcosa? Se davvero sono troppo piccola? -.

Molto affascinante questa lettura ma… che prove scientifiche e tangibili abbiamo? Come si può credere fermamente a tutto questo? Penso mi convenga dividere l’articolo, il discorso è lungo e quindi la risposta a queste domande la leggerete nel prossimo post: PERCHE’ CREDERE NELLA METAMEDICINA – METAMEDICINA post 2.




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